mercoledì 24 novembre 2010

L'euro, un mostro

Quando Prodi gioiva della sua capacità di farci entrare nell'euro tutti sapevano che fine avremmo fatto, ma nessuno ci ha salvato. Già questo ci dovrebbe far capire da che razza di uomini politici siamo rappresentati, di destra o sinistra sono degli inetti: qualunque nome facciamo da Bersani a Bossi, da Casini a Fini, non possiamo rilassarci un attimo, questi fanno vergogna.
Tutti al governo, tutti distruttori di questa povera Italia e noi con essa, da quando è stato utilizzata questa moneta iniqua siamo stati penalizzati del 50% per gli stipendi e chiunque avesse già un reddito misero oggi si trova nella più bieca povertà.
Berlusconi interviene a Ballarò per difendere le sue scelte, con veemenza ed arroganza, offeso per le bugie, secondo lui: ma quando mai ha preso posizione contro i problemi seri dei poveri cittadini? Non ha mai sofferto la gravità dell'offesa prodiana, cambiare un euro con quasi lire 2.000, ridurre alla disperazione i cittadini senza intervenire preventivamente su quanto sarebbe accaduto. Già nella conversione immediata si sapeva che tutti avrebbero arrotondato, poi l'arrrotondamento sarebbe diventato aumento ed infine raddoppio d'equivalenza: la Fiat Panda che nel 1999 costava lire 9.000.000, nel 2001 € 9.000,00. Nessuno dei nostri governanti, Berlusconi in testa ha pensato che cambiando semplicemente gli stipendi senza adeguarli e permettendo ai commercianti ed allo stato di trasformare ogni biglietto da lire 1.000 in un euro, saremmo sprofondati nel dramma. Sono sorti i "compro oro", le finanziarie, i vecchi banchi di pegno di epoche tristi del passato. L'usura è decollata e mentre i poveri aumentavano a dismisura, i ricchi diventavano sempre più ricchi. Tutto questo ha fatto comodo a Berlusconi che ha lucrato con le sue aziende come non mai, i suoi utili sono raddoppiati, le accise salivano, le assicurazioni e le banche festeggiavano: ma fino a quando? Il limone spremuto non si può rispremere, i nodi sono venuti al pettine, il debito pubblico è salito alle stelle ed il PIL è sceso, in Europa i segni evidenti di Grecia, Portogallo, Irlanda e piano piano verrà il turno di tutti. Credo ci voglia un calmiere governativo per tutto con minimo e massimo e mantenerlo fino ad una ripresa vera in cui la pizza tornerà ad essere il cibo dei poveri di una volta.
Stativi buoni.

Roy

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