lunedì 5 marzo 2018

L'oligarchia instaurata da Giorgio Napolitano, finalmente spazzata via...!


Il risultato delle urne ha un profumo inconfondibile e non è quello della vittoria ma quello della vendetta, una vendetta lungamente agognata, sofferta, giorno dopo giorno, voto di fiducia dopo voto di fiducia, scherno quotidiano dopo scherno quotidiano, per anni.

Ogni giorno abbiamo assistito avviliti alla tracotanza di politici che sembravano non avere più necessità della legittimazione popolare, che irridevano beffardi i meccanismi costituzionali, mentre incuranti di ogni rimostranza, falciavano diritti, abusavano dell’impotenza del popolo e della propria apparente onnipotenza.

Sprezzanti, sordi ad ogni lamento, ad ogni giusta richiesta di equità, indifferenti davanti ad ogni sofferenza, anche alla più angosciosa e disperata, ogni giorno, per anni.

Anni di sterili agitazioni di piazza irrise nel silenzio e così inutili da fiaccare ogni flebile auspicio, da vanificare qualsiasi resistenza, anche la più tenace.

Strumento perverso dei governi che si sono succeduti, i media che sempre in ogni occasione, hanno sostenuto con un servile sofisma, le logiche autoritarie delle oligarchie finanziarie, dei loro ologrammi politici, dei vili ricatti economici.

Non si è trattato soltanto di una sia pur normale dialettica di edulcorazione della verità, di una sua manipolazione al fine di limitare turbolenze violente alla vita politica e sociale, no, abbiamo assistito ad un’informazione che è apparsa falsa e manipolata nella sua essenza e nei suoi contenuti, una cattiva retorica, contro ogni realtà, per assicurare il consenso.  

Non dunque una mediazione tra verità e necessità politiche, bensì il tentativo di uno stravolgimento etico dell’informazione, dove giornalisti tendevano a presentare come statisti dei politici più che mediocri, volgari, avidi.

Una comunicazione che, interposta tra popolo e realtà oggettiva, non ha mediato bensì scelleratamente e deliberatamente occultato la verità, facendo di questa funzione la propria professione.

La tornata elettorale del 4 Marzo, ci testimonia il sorgere di una società nuova, disincantata forse ma, cosa fondamentale, oltre i tentativi pervasivi di conculcarla, conscia della verità che deve trionfare, di un diritto che deve essere riconosciuto.

Finalmente consapevole del venir meno della fede nei confronti di ormai logore forze politiche, nelle loro false ideologie di facciata, e in definitiva, certissima del venir meno nei vecchi partiti, di una forza morale necessaria a coloro che avrebbero dovuto arginare l’esecrato populismo, con il solo risultato di non riuscire a risuscitare il passato, di non riuscire a sedare, a spegnere, quella sete che, oltre l’oppressione politica, oltre le false dottrine, ha fatto rinascere negli uomini e nelle donne del nostro paese, una certezza presente e una speranza futura.

Vittoria dunque, ma soprattutto vendetta, una rivalsa che osserviamo nei volti affranti, nelle parole balbettanti di politici inebetiti e meschini, gli stessi che fino a ieri ostentavano una tronfia sicumera;

vendetta che consumiamo nella lettura delle parole spossate e avvilite dei galoppini mediatici ormai sbandati e senza padrone.

Ora però la parola passa ai partiti che hanno vinto, vedremo se hanno compreso che l'Italia si è desta e vuole risposte, basta chiacchiere!

Sere Amato