domenica 23 marzo 2014

Un Italia di canzoni e pizzaioli....


Non è un caso se siamo stati sempre colonizzati: questo o quello non trovava nessuna difficoltà a condizionare un popolo che ha nei geni la viltà ed il tradimento, e non sono certo un maldicente, c'è la storia che parla per noi.

Abbiamo però la fortuna che quando meno ce l'aspettiamo, un'azienda, un imprenditore, un artista oltrepassa le coscienze e regala alla sua terra bellissima per clima, natura ed antichità un'immagine d'eccellenza che tale non è.

Non lo è per tre  sole parole: non siamo seri!

Un vescovo illuminato di Avellino, Don Antonio Forte, amava ricordare durante le sue omelie che bastava essere seri nella vita perchè questa procedesse seguendo i sentieri della lealtà e della giustizia.

Purtroppo l'italiano non ha queste caratteristiche, altrimenti sarebbe incomprensibile la sua attitudine alla furbizia stupida, alla prevaricazione pur d'ottenere un vantaggio, allo scarsissimo amor di patria ed al rispetto degli altri.

Viviamo tutti di luce riflessa proprio come negli anni '80 quando bastava che un amico avesse una bella auto, perchè pensassimo che sotto sotto fosse anche un pò nostra, poi ci indebitavamo fino all'osso credendo di essere sempre capaci di onorare le promesse, e ciò avveniva di rado come sta accadendo al nuovo yuppie Matteo nostro che fra qualche giorno si scontrerà con la dura realtà dei numeri, quelli che gli diranno che i parolai non fanno rima con la matematica.

Ed allora dobbiamo solo affidarci alla sorte se qualcosa dovesse cambiare in questo paese, bello ma abitato da esseri malefici che, incapaci e disonesti, pensano esclusivamente al proprio tornaconto, proprio come i parlamentari di cui tanto sparliamo ma che non vengono da Marte: siamo noi, gli italiani dei masaniello, quelli che pensano solo ai cazzi propri.
Stativi buoni.
Roy