mercoledì 26 novembre 2014

Vorrei un'Italia fiera, che annullasse questo Parlamento di venduti...


"Stiamo arrivando" dice il bimbo italiano... E l'altro piange spaventato 
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L’Italia in Europa è considerata alla stregua di un aggregato di servi sciocchi che sta agli ordini come un soldato di fanteria.

La nostra autoreferenzialità è fine a noi stessi, poi appena scendiamo a Bruxelles o a Strasburgo, ci abbassiamo i pantaloni, pronti a tutto.

Siamo come quei “picciotti” che giurano eterno amore al “padrino”, senza limite alcuno.

Il buffoncello della provincia  toscana, alza la voce da noi vantando valutazioni e decisioni che invece sono tedesche, come l’abolizione dell’art. 18, unico ostacolo al subentro estero tra le aziende italiane ormai decotte.

Purtroppo il popolo italiano non sa scegliere, questo è formato da una masnada di “Masaniello”, pronta a svendersi per un piatto di lenticchie d’antica memoria democristiana.

Abiurare le proprie tradizioni linguistiche e religiose, farsi paladini di regole e memorie che non ci competono pensando di essere alla moda, viene  tradotto in popolo di evirati che non ha parola e dignità.

Certo Berlusconi non ci ha lasciato un patrimonio di cui andare fieri, ma la sinistra che non ha temuto di fare figuracce all’estero perseguitando colui che rappresentava il Paese è il peggio per l’Italia.

Senza se e senza ma, assolutamente si o no, detto questo o ciò, ..e quant’altro, le bombe d’acqua,  i m(i)dia…i racconti delle fiabe (perché?..perchè…, che cosa…?) ed ogni amenità mutuata dalla  televisione o dai giornali, rendono questo paese ridicolo: ve la ricordate l’Italia da bere?..

Beh, oggi è sinonimo di fallimento e corruzione.

Ma non la smettiamo di collocarci subito in linea con la moda per stupida ed inconsistente che sia.

I nostri figli li mandiamo alle università americane o almeno in quelle più “in” italiane, pensando che Elkann sia meno idiota di quello che dice, perché ha fatto così;

scimmiottiamo l’inglese mentre il Papa orgogliosamente va a Strasburgo e parla alle amebe europee in italiano, alla faccia di  D’Alema che fa una conferenza in pseudo inglese a…Roma.

Tutto ciò è la prova che non siamo un paese serio, e la Merkel che in Europa parla tedesco mentre il nostro Draghi si affanna a farlo in inglese, capisce bene con chi ha a che fare: essere autorevoli significa acquisire autorevolezza con i contenuti e l’orgoglio di essere italiani.

Spiegare all’estero che purtroppo, non hanno natali all’altezza dei nostri, far capire che la fantasia, l’ingegno e la bellezza della mente di un italiano, sono patrimonio dell’umanità, darebbe il senso di quello che siamo, differenziandoci, una volta per tutte, da personaggi da operetta che pure esistono, come Napolitano, Monti, Letta, Berlusconi, Renzi, Prodi, Grillo…

Abbandoniamo l’idiozia che ci sta connotando nel mondo, distruggiamo gli Alfano, i La Russa, le Picierno e le Moretti, ed assumiamo finalmente, l’atteggiamento di un popolo serio ed affidabile che non ci confonda più con vermiciattoli vestiti a festa che hanno fatto dell’imbroglio in Parlamento, una ragione di vita.

Stativi buoni.

Roy