lunedì 22 giugno 2015

L'Italia, un paese senza dignità...

Questo è un Paese di pazzi, Laura Boldrini che pure ricopre la terza carica dello Stato, parla a vanvera, non c’è emergenza profughi, dichiara;

il sindaco di Roma Marino, nullità assoluta sia per capacità amministrativa che per cecità idiota su quanto accade, chiama escremento la destra, mentre è sulla graticola perché i suoi stessi compagni di partito vorrebbero vedere lui nelle fogne.

Salvini, poi, il super eroe felpato, comanda una schiera di ultras che fanno il tifo  pari pari a quello di qualsiasi curva di campionato: sente le urla, si eccita per i risultati numerici, mettendosi, nel contempo contro il Papa, con una linea programmatica populista che non ha concetti politici, ma solo volontà distruttiva.

Che ci rimane?

Un ragazzotto che non capisce un tubo d’economia e sociale, che cerca d’imporre il suo pensiero sballato, a forza di fiducie: se i fatti gli danno ragione, in virtù di un parlamento incostituzionale che non vuole andare a casa, appena dovesse intervenire un errore di percorso tale da far cadere questa pantomima di governo inventato dai poteri forti, svanirebbe come neve al sole.


Il ricordo che avremo in mente in un prossimo futuro, sarà quello di un personaggio da cartone animato, capace di giocare alla play station, arrogante come un bulletto di periferia fiorentina, disadatto a governare manco la circoscrizione del quartiere che ha visto i suoi natali.

Berlusconi e Grillo si commentano da soli: il primo dal basso della sua presenza in politica ad personam, ha buttato alle ortiche una maggioranza bulgara che gli avrebbe concesso qualunque traguardo, il secondo, vittima di se stesso, ancora non ha metabolizzato quanto è accaduto nel suo movimento, continuando a cercare di controllarlo con metodi che chiamare autoritari, sarebbe un eufemismo.

www.ilbollettinoirpino.blogspot.com

Questo è il Bel Paese, un coacervo di arrivisti, furbacchioni ed egoisti, che si divide  con flusso alternato e periodicamente il ruolo di carnefice e vittima, a seconda dei momenti: s’indigna di quanto lui stesso creerebbe se solo ne avesse l’opportunità.

Stativi buoni.


Roy