martedì 15 settembre 2015

La storia Europea si ferma qui...



Ma che bell’Europa, ognuno va per conto suo, e la Germania, dopo la finta buonistica, ritorna puntualmente sui suoi passi, quelli che l’anno contraddistinta nei secoli.

Si fanno gli accordi, si firmano gli intenti, ma poi, davanti ai cazzi propri, ecco subito i passi all’indietro: non si teme di fare brutta figura, gli interessi prima di tutto, e l’Ungheria smemorata, quella del 1956, era solo la punta di un iceberg che stentava a manifestarsi, ma che era l’essenza vera di un’Unione finta che fa i richiami solo ad uso e consumo, ma che in effetti, appena può, se ne fotte della solidarietà, ed anche delle proprie colpe, che nessuno le ricorda.
La Francia e la Gran Bretagna hanno dato il via a quest’esodo biblico, bombardando la Libia senza chiederlo a nessuno,  che volenti o nolenti, muraglie e filo spinato non fermeranno, perché un popolo in fuga da guerre, eccidi e morte, non lo annulli, a voglia di rinnegare Schengen, ripristinando frontiere che erano state abbattute ed ormai quasi dimenticate. 

Appena Merkel fa dietro front, ecco che mezza Europa chiude le vie d’accesso, l’Ungheria tira un sospiro di sollievo perché è passata da omofoba a Paese che si adegua alle strategie che “chiede l’Europa”, così come la Francia e tutti gli altri un po’ alla volta.

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Siamo alla mercè di arroganti ed incapaci figli di puttana che gestiscono le nostre vite senza averne donde.

Stativi buoni.

Roy