giovedì 26 giugno 2014

L'Italia in pezzi...

La famiglia reale italiana: Giulio e Giorgio Napolitano

L’INFANTO D’ITALIA.

IN OGNI MONARCHIA CHE SI RISPETTI, C’È IL PRINCIPE EREDITARIO. 

A NOI È TOCCATO GIULIO NAPOLITANO, CON IL REAL PIEDINO IN TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, DALL’UNIVERSITÀ ALLO SPORT, DAI MINISTERI AL COMUNE DI ROMA...

Una pioggia di consulenze pubbliche, incarichi e poltrone per il figlio del Presidente della Repubblica, 

che scrive leggi, studia riforme, diventa giovane professore nell’università dove rettore è lo zio.

I suoi protetti, Zoppini e Martone, non hanno brillato come sottosegretari, ma nulla oscura la stella di Giulio…

Matteo Renzi ha trasformato i 100 giorni per le riforme in 1000, sempre mettendoci la faccia, sia ben chiaro, come se dicendo questa frase le cose diventassero vere: un pò secondo la moda del momento...detto questo.

Ogni idiota in televisione assevera da sè quanto dice, impedendo il contaddittorio, con "detto ciò o detto questo".

Trovo assolutamente irritante seguire opinioni da copione, quello stesso che ci impone la vergogna delle mani sul Paese che ognuno di questi signori ritiene cosa propria.

Si afferma e si rinnega; sono stato frainteso ha detto il Prefetto di Perugia, dopo che tutti abbiamo ascoltato l'arrogante requisitoria televisiva. 

Così fan tutti, e noi subiamo Prandelli che parla di rispetto per l'Italia dopo essersi fatto aumentare lo stipendio a 1,7 mln,  e continuiamo a  sopportare che personaggi condannati per tangenti come  Aracu, ex Forza Italia da 22 anni gestiscano federazioni sportive.

Questa è un'Italia malata che ha sostituito il berlusconismo con il renzismo, perchè sotto sotto sa che senza le panzane che ingoia non sopporterebbe la propria condizione di ultima della classe, e senza alcuna prospettiva, basti pensare che dal 1946 abbiamo avuto 57 governi in 56 anni di Repubblica, quello più corto di 9 giorni con Andreotti ed il più lungo di 1317  con Berlusconi, per una media di  un governo ogni 311 giorni...

Altro che grande Italia, o Paese delle meraviglie: noi siamo questo, quindi  ci meritiamo Matteo Renzi  e Giorgio Napolitano.

Stativi buoni.

Roy