giovedì 1 marzo 2012

Babbo Natale sta a Bruxelles



Il governo delle chiacchiere dopo quattro mesi, lascia tanti cadaveri sul terreno: disoccupazione in aumento, inflazione al galoppo, lo sprade altissimo che ci raccontano basso, la dilani azione del tessuto sociale da parte delle banche in netto sviluppo, grazie al complice Draghi che elargisce a piene mani; ieri € 530 mld…! Le banche arraffano alla grande: è arrivato Babbo Natale. La domandina di noi inetti ed ignoranti, come dice un mio conoscente che crede di sapere: ma visto che la Bce non deve tener conto delle economie statali, del lavoro e dell’occupazione, ma deve tendere ad accarezzarsi quegli ‘scavezzacollo’ dei figlioli, le banche, causa della crisi, potrebbe, almeno, evitare di premiarle per le inadempienze concettuali riguardanti l’utilizzo dei fondi incamerati a dicembre scorso, prima di questi ultimi? E’ giusto che invece di finanziare le imprese, finanzino se stesse? E’ giusto che la Bce, organismo europeo nato per il controllo della moneta nella salvaguardia della crescita dell’occupazione e del lavoro sul territorio comunitario, continui ad arricchire gli strozzini che non sanno manco fare il proprio lavoro, tanto da non essere in condizione di onorare il proprio debito? Sarebbe stato bello se anche le imprese non finanziarie avessero avuto un pozzo di S. Patrizio a cui attingere ogni volta ce ne fosse stata l’occasione, se l’Europa, pronta a chiedere di mantenere gli impegni, avesse creato un organismo alla pari della Bce per fare i regali di Natale anche a Ferragosto.

Monti nostro, intanto, sta zitto, non parla di Bce, di Tav, di disoccupazione; è attento, però, a pavoneggiarsi sulla diminuzione delle tasse dirette per dare sfogo alle indirette: quelle dalle quali non possono sfuggire manco i poveri, furbata di berlusconiana memoria che solo la vergogna di quest’Italia poteva inventare e solo un popolo senza palle poteva sopportare.

Stativi buoni.

Roy