venerdì 13 novembre 2015

Una politica che fa dell'inganno il suo punto d'orgoglio...



Pil da 0,4 a 0,2%, che  ripresa, che salto di qualità: le grandi riforme di un capo del governo fanfarone, fanno acqua. 

L’unica è l’autocelebrazione, con enumerazioni, cose fatte in venti mesi, ma pensate da venti anni e via così: qualcuno spieghi a questo cartone animato che la realtà è un’altra cosa, ed il libro dei sogni può appassionare solo i suoi parlamentari speranzosi che dal cilindro esca un coniglio che non li avvii a casa. 
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L’Italia che sopporta ancora tali pantomime, non merita altro dal proprio futuro; 


De Luca non mollare (?) gridano i suoi sodali di partito, quasi come se si fosse trovato là contro la sua volontà, per spirito di servizio, dimenticando che ha fatto carte false, mò ce vò, pur di non perdere la poltrona di governatore della Campania.

Anche se questo sceriffo sprezzante ed arrogante, lo trovassero con un coltello che affonda nel petto di qualcuno, dovremmo aspettare l’esito delle indagini, perché il Pd, da quando è diventato punto di riferimento penale della magistratura, è di un garantismo smodato: ai tempi di Berlusconi era il contrario, ma si sa, in politica la coerenza è solo una parola, quello che conta sono i cazzi propri…!

Le intercettazioni sul giudice Scognamiglio, il marito e Mastursi, lasciano il tempo che trovano; 

Enzo, vai avanti, gridano: ruba, imbroglia, truffa, Enzo caro, ma ci raccomandiamo…vai avanti…!

Beh, questo è il Pd e questa è l’italietta delle banane di cui Renzi è il degno rappresentante.

Stativi buoni.

Roy