martedì 18 agosto 2015

Elton John, il nostro "vate"...

Il cantante s'è arrogato il diritto di stabilire la verità, semplicemente cavalcando l'onda modaiola che vede l'omosessualità e quanto ne derivi, sulla cresta, l'etero in fondo al mare.

La vergogna è proprio questa: non saper difendere le posizioni per viltà, quella che quando ci si vede in minoranza, non consente all'individuo senza palle, di gridare la sua verità.

Ed allora dobbiamo subire l'aggressione, subito condivisa, di chi ritenga la propria condizione strana, un valore aggiunto, stabilendo che tutto quanto non sia condiviso, sia solo per esseri sottosviluppati, "bigotti e sciocchi" come ha voluto diagnosticare il "filosofo" d'oltre Manica, al povero sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

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Quest'individuo "disprezzabile", s'è permesso di bandire dalle scuole del suo  territorio i libri sui "gender" cioè, quelli che parlano di famiglie formate da genitori dello stesso sesso.

Che volgarità, come s'è permesso, non sa che i giovani devono essere allenati all'omosessualità, perché un giorno capiscano e scelgano di diventarlo...?

Non so se essere omosessuali sia una condizione psicologica, una devianza, o una naturale diversità, fatto sta che inculcare a bambini varie possibilità d’espressione sessuale, o che la famiglia possa essere formata da persone dello stesso sesso, non sia esattamente l’esigenza di tanti italiani che credono nella tradizione naturale delle cose.

Ah, certo, punti di vista, gli omosessuali non sono d’accordo, loro vorrebbero un mondo che fosse la propria fotocopia, che i figli nascessero dalle provette o affittati attraverso un mercimonio di uteri, venduti al più bravo offerente.


Beh, confesso, mi vergogno, ma io vorrei il mondo che stiamo cambiando impercettibilmente, passo dopo passo, quello dove mamma, dopo avermi messo al mondo con papà, mi hanno cresciuto ed indottrinato, con principi non al passo con quelli di Elton John, certamente all’avanguardia, ma vi prego, concedetemi il sogno.

E vorrei, signori cari, che anche le mie “folli” attese fossero rispettate, come si pretende per quelle oggi di moda, senza i facili epiteti che mostrano chiaramente, da che parte stia l’omofobia…!

Stativi buoni.

Roy