mercoledì 5 maggio 2010

L'italiano vero

Stiamo assistendo all'incubo greco che tra poco scopriremo essere anche di tanti altri paesi europei;
scioperi, cortei, assalti: manifestazioni forti di un popolo di uomini che dice no all'imbroglio politico di parlamentari che non solo hanno sperperato il patrimonio di una nazione ma che come sacrifici per un risanamento eventuale, chiedono il sangue al popolo senza pensare neanche per un attimo a dare il buon esempio.

Già molti di questi signori si staranno sfregando le mani per impossessarsi almeno in parte dei 110 mldi prestati dalla Comunità Europea, ma se la vedranno nera con il popolo di uomini greco, gente pronta a soffrire ma anche con il carattere di dire basta.

Gli interventi di risanamento del governo di Atene prevedono il massacro dei poveri, degli indifesi, un pò alla moda medioevale quando il signorotto affamava i sudditi con gabelle improponibili: riduzione del 30% sugli stipendi, blocco delle pensioni e via così.

Gli italiani invece quando si sono visti ridurre del 50% il proprio stipendio, dalla sera alla mattina con l'avvento dell'euro voluto da Prodi e perpetrato da Berlusconi, si sono cimentati in elucubrazioni politico finanziarie, valutazioni di merito sulla opportunità inoppugnabile, sulle leggi di mercato.

Gli inglesi continuano a disdegnare l'euro, noi abbiamo bloccato le nostre esportazioni, gli impiegati ed i dipendenti non riescono a mangiare, la vita è uno schifo, le finanziarie ed i "compro oro" si buttano, il commercio è rallentato, si fa fatica a comprare un paio di scarpe, ma guai a chi parla male dell'euro, o meglio della strategia di acquisirlo quale moneta e per giunta con un cambio sfavorevole.

Ma state tranquilli cari parlamentari, gli italiani non hanno il carattere dei greci o degli inglesi, gli italiani sanno dividersi su tutto, e quindi anche il povero non comunica con l'altro povero, gli italiani sono guelfi e ghibellini, sono fascisti filo tedesco e resistenza comunista, sono padani e meridionali: sono tutto e niente.

Non ho parole.

Roy