giovedì 9 dicembre 2010

Wikileaks

Julian Assange è un individuo strano, certamente con un carattere straordinario, alla Robin Hood: forse poi scopriremo che è un criminale, ma al momento i criminali sono altri.

Gli americani sono il popolo della contraddizione per eccellenza, fanno della morale una bandiera, poi operano odiosamente nell’universo politico tanto da generare un disprezzo così profondo che difficilmente potranno mai sradicare. Wikileaks è una dimostrazione di quello che fanno gli USA, certo gli altri non sono da meno, ma almeno non si nascondono dietro un alone di santità; finalmente è venuto allo scoperto almeno in parte, il multigiochismo di questi stati capaci di qualsiasi misfatto in nome di una logica che si plasma a seconda delle esigenze. Putin, sappiamo, è un dittatore che non ha mezze misure nel sopprimere chiunque si frapponga fra lui ed il potere incontrastato, ma il nostro primo ministro lo sdogana continuamente perché fa affari con lui; in Francia abbiamo visto di quel ragazzo italiano imprigionato ed ucciso dopo aver subito mutilazioni. Potrei fare un elenco che non finisce, ma ora che sono stati sputtanati dai loro stessi documenti, vogliono togliere di mezzo Assange, qualche senatore americano ha chiesto la pena di morte…! Confucio ammoniva di non distruggere tutto quanto ci è superiore per sentirci migliori. Ora viene segregato senza possibilità di cauzione perché è a rischio di fuga: ma non si è consegnato da solo? L’atto scellerato gravissimo è uno stupro ad orologeria. Proprio così, Assange ha dei rapporti con due “signore” che dopo qualche tempo, proprio quando qualcuno le ha aiutate a riflettere, hanno ritenuto di aver subito uno stupro. Ma come, una donna subisce uno stupro e se ne accorge dopo, dopo i saluti, gli inviti a rivedersi, i baci e gli abbracci? Bene, questo è il pericoloso criminale fondatore di Wikileaks, capace delle più efferate nefandezze. Lui o chi l’accusa?

Stativi buoni.