martedì 6 settembre 2016

L'Italia dei giornalisti a gettone come Alberico Giostra, non ci piace...

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Ci è stato imposto il canone Rai per legge;

la televisione e radio pubblica deve essere di tutti, almeno secondo regole di civiltà di cui il Pd è detentore.

Invece come qualunque spirito libero constata, le reti della radiotelevisione italiana sono funzionali al governo: le notizie si danno o meno a seconda, e l'interpretazione è lapalissianamente di parte.

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La sopportazione degli italiani, per ragioni di fegato o di pazienza, è altissima, si sa, ma tollerare oltre al mellifluo Bruno Vespa, 
quest' impiegato pagato da noi, che si spaccia per giornalista, a Radio Rai 1, tale Alberico Giostra, è veramente troppo...!

La sua rassegna stampa delle 5,30 è l'avanguardia di un plotone d'esecuzione.

Senza nessuna possibilità di replica, Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, Libero o Il Giornale, vengono etichettati dal tribuno, come i soliti oppositori che stravedono la realtà...!

Una rassegna stampa dovrebbe rappresentare asetticamente le visioni giornalistiche del quotidiano, offrendo agli ascoltatori materiale per stabilire liberamente, quale possa essere alla fine, la verità.

Il giostraio, invece, ci ritiene tutti degli stupidi da portare per mano ai suoi girotondi;

Lui ha il dono, e noi, meno male che Alberico c'è, non dobbiamo far altro che lasciarci condizionare dalle sue invettive ogni qual volta un giornalista scriva contro il governo.

La Commissione di Vigilanza Rai dovrebbe intervenire, almeno in questi casi esageratamente offensivi del buon gusto e di quella democrazia di cui tutti ci riempiamo la bocca.

Questo personaggio continua impavidamente a offendere giornalisti seri, che fanno il proprio lavoro difficile e pericoloso in tempi in cui, andare contro corrente, non è il massimo della vita professionale e fisica.

Stativi buoni.

Roy