venerdì 3 dicembre 2010

IL Marchionne cinese


Questo corpulento signore un po’ flaccido, dotato di grande fantasia imprenditoriale, lo si nota dalle sue scelte d’abbigliamento sempre così diverse nella loro univocità, ha scoperto che se fa incazzare la FIOM se la toglie subito dai piedi. Lui si sente forte per avere il coltello dalla parte giusta, vigliaccamente si avvale di una posizione dominante determinatagli dall’incapace mancanza di volontà del governo di essere reattivo. Il sindacato della CGIL ormai è diventato una macchietta nelle mani di questo manager dall’atteggiamento dispotico tipico dei politici di Pechino: o così o così. I sindacati e devo dire gli stessi operai, in considerazione di uno stato di subalternità grave, con un governo complice della FIAT, hanno dovuto cedere ai dictat torinesi se volevano che si continuasse a mettere il piatto a tavola, ed anzi il buon Marchionne si sarà dispiaciuto di non aver tolto di più, certo comunque di rifarsi successivamente. Il momento è arrivato, Mirafiori deve cedere all’arrogante figlio di puttana che scavalca anni di lotte sindacali e dispone che si osservino le sue direttive o lui va via: ma dove vai? La FIAT ha approfittato per un secolo dei finanziamenti italiani, lo Stato ha subito le cassa integrazione finte ed umilianti di un’azienda che appena non lucrava quanto si era prefissata, chiudeva le fabbriche e provvedeva a licenziamenti epocali, ed ora se ne va se non si fa quello che vuole. Il governo, conflittualmente interessato, non crea precedenti che poi il proprio capo potrebbe pagare con le sue aziende, e quindi non interviene con forza e determinazione. Gli sta bene che le aziende comandino col ricatto dei licenziamenti o, peggio, della chiusura degli stabilimenti. Purtroppo questa è una conseguenza del conflitto d’interessi di cui gode Berlusconi, proprietario di banche, assicurazioni, case editoriali e quanto fa lucro: ovviamente si guarda bene dall’imporre comportamenti idonei al benessere di tutti. Praticamente assistiamo quotidianamente al teatrino dei ladri di Pisa che la mattina si picchiano e di notte rubano insieme.

Stativi buoni.

Roy

La Libia ci mortifica

Un altro peschereccio sequestrato, l'amico italiano colonnello Mu'ammar Geddafi ci tratta come degli imbecilli, e fa bene perchè tali siamo: dopo tutte le prepotenze di questo beduino, noi ci stendiamo a pelle di leone, lui ci rioffende e noi gli doniamo sei imbarcazioni armate con le quali continua a sequestrare pescherecci italiani. E così via, altro che considerazione internazionale, questo governo ci carica di brutte figure, anche Fini che acconsente a chiudere la camera per 13 giorni solo perchè gli interessi superiori non sono i nostri ma i loro risultati parlamentari, fottendosene dei problemi del quotidiano. Ma di chi vogliamo parlare, ci vorrebbe sì un governo di salute pubblica ma senza Fini, Berlusconi, Casini, Rutelli e tutti questi turlupinatori che sono in parlamento.Dovremmo avere degli uomini veri che stanchi dei comportamenti fin qui tenuti, prendano le redini e ci trasportino in un'Italia migliore, o almeno diversa.
Stativi buoni.

Roy