lunedì 24 febbraio 2014

Il burattino di Firenze parla al Senato della Repubblica italiana...

Sono indignato: un idiota con la faccia  di Mr. Bean, il comico inglese, ridicolo proprio per il soma, parla al Senato, luogo interdetto, come ha voluto farci notare parlando di se con il  pluralis maiestatis, ad un giovane della sua età, rimarcando la sua presunta superiorità rispetto a chiunque sempre perchè giovane e capace,  secondo lui, di diventare primo ministro...sic...!



Con la mano in tasca, la giacca sbottonata, irride il M5S incapace di presentarsi alle elezioni in Sardegna, mentre il suo partito (quello che dirige, insieme al Comune di Firenze e lo Stato italiano), sorridendo ed indottrinando gli ebeti all'ascolto, sperticandosi in perle di saggezza ed indicazioni di vita dall'alto del suo 'geniale' livello intellettivo, non teme nulla.

Intanto l'India, rinvia, come volevasi dimostrare, forte del fatto che l'Italia, incapace di andare alle elezioni, non ha credibilità democratica (quotidiani indiani) e tanto meno peso.

Facendosi portare per mano dal maestro del Quirinale (ormai per la terza volta), il Matteuccio nostro,  dopo aver tranquillizzato più volte il povero ebetino che si è immolato precedentemente, il caro Enrichetto, è approdato al governo.

Quando immerge la sinistra nella profonda tasca, e 'smorfieggia' con la bocca assaporando le parole sempre più pregnanti di valore e raffinato pensiero, ecco che questo nanetto della scena politica nazionale assume man mano che si parla addosso, l'atteggiamento ridicolo del 'dittatorencello' latino americano che recita, pensando di essere sul set con tante macchine da presa che lo riprendono.

Il pensiero ad Enrico Letta, poi, ha il sapore della volgare forma di presa per il culo che tutti capiscono ma ognuno fa finta di apprezzare.

Insomma, in 4 parole: ''nun 'se pò guardà''.

Se questo è il nostro primo ministro, pensate all'ultimo: non meravigliatevi quindi della fine che faremo.

Stativi buoni.

Roy