giovedì 1 ottobre 2015

Volkswagen, la sintesi tedesca...

Matthias (anche questo?) Mueller, ex Ad Porsche, diventa Ad Vokswagen, e dall’alto del nuovo incarico che lo vede quale salvatore della patria, ci fa preoccupare per la sua salute, quando ha dichiarato: ci sarà un sacco di duro lavoro…!

Ohibò, questo signore che fra poco scopriremo invischiato nello stesso malanno che vorrebbe curare, visto che la Porsche, al momento, è l’unica, escludendo le auto da sogno (Lamborghini, Bugatti e Bentley), del gruppo incriminato, a non essere stata menzionata.

Diamo tempo al tempo, e vedrete che anche il mito, ha il suo bravo programma truffaldino che gli fa riconoscere i rulli e la strada…!

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Un sacco di lavoro, dice, quasi come se dovessimo capire il poverino, davanti a quale sofferenza si troverà: i milioni di euro che percepisce all’anno, non potranno mai e poi mai lenire l’affanno e l’immane fatica a cui sarà sottoposto, suo malgrado, per risolvere il problema che forse tra un po’ si scoprirà colpa nostra…!


La protervia di questi personaggi ha un non so che di disumano, come spietato è il risentimento per il duro lavoro: vorrei ricordare a questo campione, uguale all’altro defenestrato, che c’è gente che vive con € 270,00 mensili, e se lui pensa di essere superiore, ed anzi di valere di più perché fa guadagnare molto, vorrei vederlo in mutande per restituire i miliardi di euro che dovrà pagare la Volkswagen, nel caso creasse danni come il suo predecessore.

Oggi con enfasi e sicumera, guardando nelle telecamere con piglio fermo e deciso, i teutonici si scusano e promettono che saranno di nuovo all’altezza e più forti di prima.

Stanno già pensando a come imbrogliare ancora, in che modo trovare qualche colpevole per darlo in pasto a giornali ed opinione pubblica, quale nuovo trucco inventarsi, non ultimo corruzione e tangenti.

Come le banche applicavano tranquillamente l’anatocismo, ledendo interessi ed affossando aziende, per poi uscirne tranquillamente pagando ridicoli rimborsi, che mai avrebbero potuto confrontarsi con l’esagerata mole di utile lucrata negli anni, così la casa tedesca, che ha imbrogliato chissà da quanto tempo, con un numero di autovetture incredibilmente superiore a quelle frettolosamente contabilizzate, tenterà d’uscirsene dal rotto 
della cuffia pagando qualche stecca qua e là.

Credo, però, che in questo caso, le aziende americane, coreane, giapponesi…che si trovano su un piatto d’argento, la possibilità d’escludere dal panorama mondiale, in un colpo solo, il principale antagonista, spartendosi il vuoto, non demorderanno tanto facilmente, sempre che non siano anch’esse nel circuito truffaldino.

Mala tempora currunt per i wurstel ed i mandolini tedeschi.

Stativi buoni.


Roy