giovedì 24 febbraio 2011

L'Europa solidale

L'unità europea è stata per anni un punto d'arrivo per tanti governanti, tutti si sentivano investiti del problema : unificare quasi 500 milioni di persone avrebbe fatto guadagnare tutti, saremmo stati meglio, avremmo avuto più soldi. Invece in ogni occasione topica questa amalgama così agognata si è sgretolata come sabbia: ricordo la guerra in Iraq, dove ognuno divceva la sua, l'italiano deve essere stornato dalle lingue ufficiali, il Cristianesimo non è più il collante condiviso dalla storia del vecchio continente, così per le valutazioni di aggregazione di altri stati, le scelte alimentari. Oggi in occasione di una dimostraszione d'unione vera, vediamo quanta solidarietà esista in quest'Europa finanziaria, la Libia ci mette in ginocchio, l'Europa ci paga il disturbo, alla stregua di quei genitori che mettono i figli davanti al televisore o gli danno i soldi, purchè smettano di rompere. Quei genitori si troveranno i figli drogati o delinquenti, ma cercheranno le colpe nella sfortuna. L'Italia al momento viene lasciata sola, si risolva i problemi da se, non rompa le scatole. Il problema non va spalmato su tutti gli apparternenti, come sarebbe duopo, ma concentrato in una penisola di mille chilometri già con tanti guai. Benissimo, il ministro degli interni faccia la conta, divida per 27, quanti sono gli stati europei, e li porti alla frontiera trasferendoli in ogni nazione. O bere o affogare, accolgano questa povera gente come li accogliamo noi e come sono stati accolti loro negli anni '30.
Stativi buoni.