lunedì 1 agosto 2011

L'America del default

Bello, vuol dire insolvenza, incapacità di pagare i propri debiti, in poche parole fallimento. Poi possiamo chiamare le cose come vogliamo, in questo siamo bravissimi, ma il fatto è che gli USA hanno tanti debiti e sono incapaci di onorarli...! Ed allora che fa la finanza americana? Dichiara che ha i debiti, che sono tantissimi, che non spenderà più ed il gioco è fatto. Praticamente quando il nostro bambino fa una marachella, se prometterà di non farlo più, noi lo perdoniamo e tutto è finito. In famiglia, non so nella vostra, se abbiamo debiti che non possiamo pagare, a voglia di fare il mea culpa, i creditori vogliono soldi, non promesse: a Napoli si dice che 'o Banch'eNapule, chiacchere e tabbacchere 'e ligname, nunnempegna chiù. Ma la finanza, i mercati, le borse, sono grandiosi; basta uno starnuto, una dichiarazione vera o artata e si guadagnano o perdono miliardi di euro, la Grecia ha avuto bisogno di finanziamenti a suon di euro e, forse, non ce la farà lo stesso, noi stiamo con l'acqua alla gola ed il nostro Giulio nazionale se ne esce con una finanziaria che invece di attingere capitali freschi da chi ce li ha, tende a mettere in ginocchio l'intero paese. Ma già, davanti a cotanta grandezza io che posso capire, l'euro è stata la nostra salvezza, e si vede, e gli americani hanno promesso di essere bravi. Da qualche anno sapevamo che la crisi mondiale era finita, che l'Italia, bravissima, ne è uscita alla grande e che il ciuccio vola.
Stativi buoni.

Roy