sabato 13 agosto 2011

...e io pago...

Ripensare alle prebende per lor signori che vengono pagate dal povero cittadino, fa sempre incazzare, ma poi passa, noi siamo un popolo di pecore con tristi tradizioni di codardia. Rotondi, non riesco a definirlo ministro perchè non capisco che cosa amministri, difendendo da servo sciocco il 'principale', annuisce ed approva l'iniquità dell'ultima dose di arroganza definita manovra finianziaria, ma è normale per un'ameba che non ha mai lavorato in vita sua che consolida il posto di...retribuzione, alla pari dei suoi colleghi: mangiano, bevono e sguazzano senza bisogno di concorso o coloquio lavorativo, ma per grazia ricevuta. A noi resta la rabbia dell'impotenza, ci sfottono anche col sorrisetto ebete, vedi Bocchino, poi fanno finta di porre un rimedio che invece non ci sarà e tutti contenti.
Certo aborro, come ama dire quell'essere strano con gli occhiali di tartaruga rossa, i saccheggi di Londra, con ragioni che ormai travalicano lo spunto iniziale, ma se fossero accaduti, come è stato, avvenimenti simili in Italia, ci avrebbero menato per il naso con qualche promessa o puttanata atta a darci pace. Noi siamo per la pace, se la banca ci truffa con firme false e ci troviamo possessori di bond argentini senza valore, noi restiamo superiori; se i petrolieri ci imbrogliano con aumenti organizzati, noi cerchiamo la ragione in qualche voce di spesa sconosciuta; se le Poste non ci pagano la pensione per imporci di aprire un conto, noi facciamo nostre le loro finte spiegazioni sulla sicurezza: assorbiamo tutto, perchè in fondo siamo sempre... i soliti vigliacchi.
Buon ferragosto.

Roy