mercoledì 20 febbraio 2013

Frattocchie e Sagrestie



Frattocchie 2.0
Siamo in molti a temere che le pacchianate berlusconiane catturino fasce di elettorato.   Ricordo che, quando  Berlusconi  promise, tra l’altro, un milione di posti di lavoro, il Professore Antonio Guarino, su Il Mattino, ipotizzò che qualcuno (forse Ferrara) gli avesse suggerito di fare come  Cicerone, al quale il fratello aveva consigliato di  : “Promettere, promettere, promettere”.
Gli ingenui lo avrebbero creduto e sostenuto , poi, sarebbe stato facile giustificare il non aver realizzato quanto promesso.  
In questa campagna elettorale, Berlù ( chiamato dai suoi compagni  di gioventù usa e getta)  ha moltiplicato per quattro quelle promesse. 
Il popolo gli darà credito?
Quando avverto la sottovalutazione   della “simpatia” provocata,  anche in uomini con un passato di sinistra, dalle minchiate berlusconiane, mi preoccupo e mi domando:
1) Perché, dopo decenni di democrazia e di pedagogia ideologica, il popolo è ancora preda del primo ciarlatano?
2) Cosa hanno insegnato le forze politiche di massa, nel corso degli anni?
3) Come mai, gli intellettuali e i missionari dell’ex PCI, dell’ex DC  e dell’ex PSI  non hanno fatto diventare le masse, educandole, refrattarie  al populismo e  alla demagogia?

Ci vorrebbe un Saggio  per spiegare l’inutilità dei sermoni politico-sociologici dei professori delle Frattocchie, la frazione del Comune di Marino, sede della scuola per dirigenti del PCI,  delle Sagrestie e  degli ingredienti ammanniti, negli anni passati.
Se, nel terzo millennio, tra il popolo esistono ancora  milioni di ingenui  e   moltissimi  “moralisti immorali”, di chi è la colpa?. Berlusconi sa che il senso civico non appartiene a una gran parte  degli italiani, nella quale c’è chi aspetta di vedere condonati i suoi reati.
Sa pure che non è vero che le bugie hanno le gambe corte (Sartori e De Filippo) e, se ripetute molte volte, possono apparire verità. Spesso mi domando: 

·  Chi doveva preparare il popolo alla cultura del buon governo e del bene comune?  
·  Chi doveva far capire che l’edilizia non può crescere a dismisura e illegalmente, distruggendo una risorsa primaria, come il territorio agricolo o turistico.
·      Come mai, cose, nate all’insegna della cooperazione, si sono trasformate in attività affaristiche e capitalistiche (UNIPOL e  Coop)?  
·      Perché la “morte” delle ideologie ha trascinato all’ombra dei cipressi anche i valori e tutto è diventato lecito?
· Perché i partiti (volutamente in piccolo)  hanno abbandonato la responsabilità di dover dare buoni esempi, diventando fabbriche  di cattivi esempi?

Alla fine, la moneta cattiva ha espulso quella buona. E la giostra continua.  Non parliamo dei sindacati.   Mi vado convincendo che dobbiamo ringraziare Grillo, Monti e la Merkel , se Berlusconi non prevarrà.

Avellino, 16.2.2013                                Luigi Mainolfi