venerdì 13 giugno 2014

Perchè non c'è libertà nei partiti....

Ritenere proprio il partito una volta raggiunta la stanza dei bottoni, è una delle più adottate forme di legittima difesa per non farsi scalzare: il segretario che conduce le danze vuole dimostrare autorità per acquisire autorevolezza, senza capire, che le due cose non vanno di pari passo.

Matteo Renzi, come Berlusconi o Beppe Grillo, non vogliono sentir parlare di abbandono del bastone di comando, quello che hanno guadagnato in un modo o nell'altro, senza saperlo mantenere per i pochi argomenti o perchè, finalmente, hanno incontrato qualcuno che pensa con la propria testa.

E' vero, i parlamentari hanno raggiunto il posto di benessere economico, ed a volte solo quello, perchè il partito li ha inseriti nelle liste, ma ribaltando il concetto, quali liste sarebbero esistite senza i candidati...?

Un mio amico che fa politica stamane mi ha ricordato che il Pd, per esempio, ne avrebbe trovati a iosa: vero, servi e venduti non devo elencarli io, basti pensare ad Orsoni, sindaco di Venezia, e sappiamo che fine ha fatto e quanti altri in questo momento siano sulla graticola, ma scegliere quelli bravi, quelli con la testa, deve pur costare qualcosa in termini d'obbedienza...o no...?

Raggiungere le coscienze con il ragionamento fa crescere nella considerazione, e quando il processo di coinvolgimento arriva all'apice, allora è fatta, la truppa diventa un tutt'uno con il capitano, e sarà pronta a dare la vita per chi rispetta e creda meriti.

Così il partito acquista consensi;
perchè i suoi rappresentanti sul territorio o in Parlamento, si fanno valere per quello che dicono e pensano: Grillo, nonostante le battute ultime d'arresto per aver voluto strafare, ha mantenuto perchè il suo popolo ha donato gli assegni alle aziende, ha difeso strenuamente i diritti del cittadino, senza timore ha dibattuto pubblicamente il pensiero e le attese dei meno abbienti.

Ha perso intanto, per aver voluto sopraffare e togliere aria, ha voluto nascondere la verità sul diritto alla parola, e questo ha generato malumore, gruppi misti e discussioni interne sotterranee: se non si cambierà strategia, credo che il M5S non andrà lontano.

Se una casa è divisa in parti contrarie, dice il Vangelo di Marco, quella casa non potrà reggere: i 14 dissenzienti sono la punta dell'iceberg, pare siano 80 quelli che hanno votato segretamente per la responsabilità dei giudici ieri l'altro, e se tanto mi da tanto, l'arroganza di Renzi e  vestali, fondata sul nulla del Quirinale, ha segnato il passo, ed i nodi stiano venendo al pettine.

Stativi buoni.

Roy