martedì 23 ottobre 2012

L'indignato nella finzione

Pubblico  |  Dalla parte degli ultimi e dei primiIl processo agli scienziati <br /> nel Paese di Galileo
Si è svolto nel Paese di Galileo il processo agli scienziati della Commissione “Grandi rischi”, condannata per false informazioni sul pericolo sisma a L’Aquila. «Certe cose non cambiano mai», ha concluso amaramente Michael Halpern, ricercatore della ong americana Union of Concerned Scientists.
«Una decisione assurda e pericolosa», scrive in un comunicato appellandosi al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano perché intervenga.
Il mondo della scienza è insorto su tutti i fronti. «È assurdo condannare gli scienziati per il terremoto dell’Aquila. Il problema era che non esisteva un sistema efficace per comunicare il pericolo, e prendere misure, e non mi sembra che il governo italiano abbia fatto passi concreti per crearlo», ha detto Tom Jordan, direttore del Southern California Earthquake Center, sismologo che ha presieduto la Commissione Internazionale sulla Previsione dei Terremoti per la Protezione Civile, riunita a L’Aquila.
 
Penso che non basti l'indignazione dei più contro una sentenza che andrebbe letta attentamente.
Immagino che i Magistrati, che non amo, abbiano condannato il verdetto della Commissione Grandi Rischi che alla pari dell'incapacità scientifica di prevedere un sisma, avrebbe dovuto riconoscere egualmente quella di non prevederlo...!
Suppongo che l'asserzione 'nessun rischio' sia stata la materia del contendere in giudizio. Le Commissioni pertanto, se non hanno motivo di esistere in quanto incapaci di valutazioni, perchè si riuniscono? Gli incarichi ministeriali pagati fior di quattrini pubblici non si rifiutano, ma nell'italietta delle banane, abituati allo scarica barile, questi signori, fior di scienziati..inutili, si riuniscono per nulla: allora se non si può arrivare a capo di nulla, evitino di rubare soldi allo Stato. Nel momento in cui  rassicurano dopo 'intenso studio' della fenomenologia sismica, paghino i propri errori, che non dimentichiamoci, hanno procurato morti e disperazione.
Stativi buoni.
Roy