sabato 21 luglio 2012

Quando l'allenatore è scarso.


Spagna/Italia quasi pari. Purtroppo sappiamo che in Europa non abbiamo grandi statisti, uomini alla Roosevelt, per intenderci, che potrebbero 'stringere i sacchi', fare i conti precisi, e con onestà intellettuale oltre che materiale, dimenticando gli interessi di bottega, a cui ci hanno abituati questi lestofanti che subiamo da tanti decenni, trovare soluzioni logiche, alle quali ognuno di noi, pur non essendo all'altezza dei 'tecnici', fa riferimento. Prendere i soldi dove esistono, smettere di spendere per tutto ciò che non serve, tornare alla lira, nazionalizzare le banche, non pagare i debiti accumulati dagli sperperi e dalle politiche dissennate dei nostri governanti senza cervello: uno per tutti, Prodi. Andrebbe lapidato, ci ha costretti in questo girone infernale, per sentirsi bello e capace. Scrivere il proprio nome sotto l'accordo europeo di assumere una moneta forte, un marco camuffato, in Italia, ci ha portati alla rovina: udite udite, c'è già chi lo vorrebbe di nuovo al governo. Al peggio non c'è mai fine! Quando l'allenatore di una squadra di calcio fa perdere, si cambia: il nostro, per incapacità e per interessi criminali, si è dimesso da solo. Il Presidente "dell'Associazione Sportiva", purtroppo, ancora più inetto, ma anche in mala fede, ha sostituito l'allenatore con un colpo di mano, che solo un Paese ridicolo, qual è il nostro, poteva accettare. La scelta, ovviamente, per esigenze di copione, doveva ristabilire le certezze lucrative degli ambienti a lui cari, anzi, governativi, ma è stata pessima: Monti lo voleva Berlusconi, perchè a lui vicino, e Napolitano, perchè ben visto dalle banche e dai poteri forti. Purtroppo le frittate non si fanno senza rompere le uova; il paese, già povero, non ha più alcuna capacità emuntoria, i ricchi si sanno spartendo il cadavere. Lo sprade ha superato i 500 punti rispetto ai bond tedeschi, stiamo peggio di prima, Mario de Vanesiis, ovviamente, come capita a chi, pieno di se, non si sa per quale divina ragione, non ammette la figuraccia super, proprio come l'aggettivo che l'ha accompagnato dal momento della designazione, prima di senatore a vita...? Poi di capo del Governo...?? La colpa è del momento politico, si schermisce mariello nostro, dimenticando che pure i commessi del Parlamento hanno l'ordine di 'votare per lui' se ce ne fosse bisogno: c'è stata un'allucinazione collettiva, in Italia ed in Europa, dettata dalla disperazione degli incapaci.
Stativi buoni.
Roy