mercoledì 8 giugno 2011

Santoro fuori dalla RAI

Due giorni di titoli su un evento che non ha nulla d'importante, se non che finalmente un nuovo Direttore Generale, una donna, Lei, ha valutato dignitosamante il comportamento sgraziato, fuori dalle righe, animalesco, offensivo ed astioso di un conduttore che utilizzava privatamente uno strumento pubblico, cacciandolo, o almeno, mettendolo in condizione di andare via. Bisogna dare atto a questa donna che non teme, che forte delle proprie ragioni ha ridisegnato il palinsesto RAI senza sbracarsi a destra e sinistra per mantenere nel tempo il posto. Insomma lontana dalle logiche del vile Masi, ex direttore, che in diretta si prese tanti vaffanculo da Santoro, questa signora, che Dio la benedica, ha fatto il proprio lavoro. Non una cosa eccezzionale, ha semplicemente sommato tutte le inadempienze contrattuali di rispetto dell'azienda, di obiettività professionale, di personalismi opportunisti, di rispetto delle condizioni di parità espressiva e tutto quanto non sarà sfuggito a nessuno onesto intellettualmente, che ha reso quel programma Anno Zero, uguale a tutti gli altri Ballarò o l'Infedele, una trappola pretederminata per chiunque non fosse nelle grazie del conduttore. La notizia è questa, quindi, che finalmente il buon senso, unitamente al buon gusto, è tornato. Basta con programmi di sinistra che nulla mettono o levano, che lasciano alla fine tali e quali, dove ognuno resta delle proprie idee e, quindi, è come se non fosse accaduto. Pensiamo a qualcosa di diverso che lasci il segno, dove alla fine c'è chi resta al tappeto, manifestamente sconfitto, determinando pertanto un concetto di novità nell'ascoltatore che potrebbe farsi un'idea e sentirsi grato ad una trasmissione che l'ha aiutato a decidere.
Stativi buoni

Roy