venerdì 10 dicembre 2010

un parlamento fantastico

Viviamo un'Italia meravigliosa per quanti si adoperano per il nostro bene: il Parlamento si chiude 10 giorni senza possibiltà di lavoro, per noi, per noi c'è la compravendita dei voti, sempre con uno sguardo al bene degli italiani Fini fa il doppio mestiere di Presidente della Camera e capo Partito, il partito creato dopo aver condiviso fino all'ultimo le azioni con Berlusconi. Ora tutti si impegnano per creare un altro "utile" al paese spingendolo in nuove elezioni ma con lo spirito di aiutare il paese, denunce incrociate sull'acquisto degli "onorevoli" che devo dire, fanno scalpore solo quando da sinistra vanno a destra e mai viceversa. La crisi imperversa ma le assunzioni private vanno alla grande, a Roma come in tutta Italia; l'esempio berlusconiano ha attecchito splendidamente per cui vediamo esseri insulsi e ridicoli, onorevoli, accompagnarsi con splendide fanciulle destinate ad importanti impegni nella pubblica amministrazione. Allora sopportiamo i Cassano che in virtù del conto in banca aggrediscono il prorio presidente di società, i reali d'inghilterra che scoprono gli umani che soffrono la quotidianità con sbigottimento, gli investigatori che non saprebbero scoprire dove hanno parcheggiato l'auto, un nobel che non può essere ritirato dal premiato, capi di stato che per logiche di mero interesse dimenticano l'etica ed i valori di cui si fanno paladini, Marchionne che continua a fare quello che vuole sulla pelle della gente e la Marcegaglia ci spiega i perchè: ah si incontrano a New York, Rienzi invece non deve incontrare Berlusconi ad Arcore...? Continuo? Forse basta così, per oggi. Stativi buoni.

Roy

gli extracomunitari e l'italiano

Ogni tanto mi piace raccontare la barzelletta del lupo e la tigre: qualunque cosa facesse il lupo in favore della tigre, questa lo picchiava, semplicemente perché il lupo le era antipatico.

Così gli italiani del nord che, dimenticando vigliaccamente di essere un popolo di emigranti, cerca in tutti i modi di disfarsi degli extracomunitari, necessari e forse indispensabili per la nostra economia. Già 30 anni fa dei politici di razza spiegavano che ormai l’italiano anche se ridotto alla fame, rifiutava i mestieri poveri e duri, da cui l’utilità dei cittadini africani o dell’est europa. Ed invece, ecco istituire prove d’entrata mortificanti per la loro stessa esistenza, permettere allo straniero l’accesso solo se in possesso della lingua parlata in Italia, come se questa povera gente si potesse trastullare nel proprio paese frequentando scuole d’italiano, se esistessero, invece di scappare da un’esistenza drammatica e disonorevole. Quando mai i nostri antenati o i nostri ragazzi che sono andati all’estero per lavoro, hanno subito una prova del genere: solo una mente retrograda, pari a quelle malate di alcuni capi di stato dispotici dell’entroterra africano, magari dediti al cannibalismo, poteva architettare questo vile espediente. Chiedere a chi chiede è forse la definizione di turpitudine. Siamo un popolo malato, non conosciamo la solidarietà, solo a chiacchere o se pensiamo di averne un tornaconto: la carità fa più bene a chi la fa, pensiamoci.

Stativi buoni.

Roy