lunedì 31 maggio 2010

sabra e chatila

Il 16 settembre 1982 vide l'aberrazione di un popolo che trucidava ignobilmente un altro popolo: quanto era stato fatto ad essi lo ripetevano sugli altri con la viltà di chi si è fatto martire del proprio sacrificio, di chi è stato riconosciuto perseguitato.
Non riesco a decifrare la coscienza di un popolo che si nasconde dietro la maschera della democrazia e dell'autodifesa per perpetrare strenuamente il delitto quale forma di sopravvivenza, di voler ritenere giusto qualsiasi atto criminoso purchè idoneo al proprio presunto tornaconto.
I Palestinesi sono il vero popolo perseguitato, defraudati della propria terra e recintati nelle proprie città: i coloni israeliani piano piano, poco a poco tentano di prendere sempre di più, un popolo arabo messo alle strette, senza viveri medicine o sostentamento deve suicidarsi per farsi sentire, subendo anche l'onta della considerazione di sufficienza dell'occidente che lo ritiene fanatico terrorista ed assassino.
Bene, sarebbe ora di aprire gli occhi e non farci trasportare sempre con quanto ci inculcano da anni per meri interessi di potere ed economici: Israele è uno stato pericoloso, per la sua incolumità subiamo il terrorismo ed il rischio continuo che la polveriera araba si inneschi per una guerra santa alla quale non saprei dare torto.
Imponiamo dunque a questi signori di rilasciare immediatamente i prigionieri, di pagare economicamente e moralmente l'eccidio di questi giorni e mettiamo in un angolo un paese che di democratico ha solo la nomea per la moltitudine di finanzieri sparsi per il mondo che provvedono con la forza del denaro a ripulire periodicamente la propria immagine.

Sogno di vivere in un paese con le palle che ci renda orgogliosi di noi stessi, ma purtroppo la storia non è acqua.

Stativi buoni.

Roy