giovedì 27 ottobre 2011

Un funerale 'medianizzato'

Non mi è piaciuta l'enfasi televisiva data ad un evento tragico come quello della scomparsa di un ragazzo di 24 anni. Marco Simoncelli è deceduto fatalmente e nessuno dovrebbe appropriarsi dell'evento: ma ognuno fa passerella, si mostra, s'incontra, sorride, imbastisce una trasmissione che faccia 'audience'. Tutti possono vedere le cose a modo proprio, ma un grande dolore vorrebbe una totale riservatezza, senza sorrisi o atteggiamenti di maniera e, soprattutto, senza motociclette sull'...altare. Gli striscioni ebeti di 'angeli che impennano' ed altre cazzate del genere offendono la fede e la maestosità dell'evento: il Vescovo che ammette simili corbellerie è vittima di quel secolarismo che pone all'indice durante le omelie. Ormai tutto è spettacolo, come gli applausi teatrali che tendono a manifestare la personale esigenza di protagonismo: silenzio e introspezione vorrei. Ma tant'è, Roma, ieri, assediata da imbecilli. Dalle 4 del mattino, 8.000 idioti facevano la fila davanti ad un grande supermercato dell'elettronica per appropriarsi di ferri da stiro o i-pad: siamo alla pura paranoia, la crisi, la fame, i fine mese, i problemi sociali, tutto nel bidone della spazzatura. Tossici di noi stessi, improvvisamente moralizzatori con il 'povero Silvio' che per fingere di possedere una femmina sborsa fior di miliardi: nei vangeli si parla della pagliuzza nell'occhio dell'altro... Quegli ottomila davanti al negozio a picchiarsi, credete che al posto di Verdini o Bocchino, non farebbero altrettanto?
Stativi buoni.

Roy