giovedì 9 giugno 2011

Il terrorista Cesare Battisti libero

Per un popolo di traditori quali siamo, ricordiamoci l'ultimo voltafaccia di Berlusconi a Gheddafi dopo avegli giurato eterno amore con baciamano di suggello, mi pare strano che ci picchiamo del tradimento brasiliano. Un popolo, quello dell'america latina molto simile a noi, mare, sole e feste. Pieno di debiti come noi, con governanti indegni come i nostri. La lega che voleva la secessione, ora dopo aver provato il dolce del potere, chiede di somigliare anche fisicamente alla tanto bistrattata Roma ladrona, vuole Ministeri al nord...?- Il Silvio nazionale, che nel 2001 firmava un contratto con gli italiani in cui inseriva la penale di non candidarsi nel caso non vi avesse tenuto fede, lo ritroviamo ancora qui dopo 17 anni, pronto a fare carte false, vedi il decreto sul nucleare e successivo ricorso, per non essere escluso dai futuri governi. E poi chi ci resta...Fini nobiluomo che ha capito le cose dopo tanti anni, Casini che furbescamente si colloca qua e là per non cadere mai, Bersani che copia insieme a Letta le tinture del primo ministro, oggi ci indica la strada antinucleare quando nel 2003 ha firmato un accordo di proliferazione nucleare con gli USA, e qualche altro o altra alla stessa stregua. Dal Corriere della Sera di stamane apprendiamo degli accordi malavitosi a Torino per favorire Fassino e tanti altri che appartengono a destra e sinistra. Oggi la Mussolini, adirata vuole farla pagare al Brasile, ma non ricorda che se Battisti si trova là, deve ringraziare sempre noi, bravissimi a farlo scappare dal carcere, perchè forse abbiamo dimenticato che noi, questa merda, l'avevamo in carcere, ma poi chissà come, si è trovato in Francia, osannato e riverito da quella manica di vigliacchi che storicamente hanno sempre combattuto...di spalle. Oggi ci abbassiamo i pantaloni davanti a tutti: agli USA che non ci cacano se chiediamo la Baraldini o gli autori dell'eccidio della teleferica o meglio ancora, quei bravi ragazzi che uccisero Calipari, uomo dei servizi segreti, non un nessuno di cui dimenticarsi; non ci considera la Germania che indice riunioni senza di noi con Francia e Gran Bretagna, salvo poi imporci, a mò di servitori sciocchi, di mettere a disposizione le nostre basi. E allora dov'è l'offesa brasilera? Vergogniamoci piuttosto: abbiamo il governo e la considerazione che meritiamo
Stativi buoni.

Roy