venerdì 10 febbraio 2017

L'Aria Che Tira di Merlino e Libero di Feltri, pari sono...!

La "patata bollente" fa sbroccare Grillo: così lancia la guerra a Libero, Feltri e Senaldi

Un Italia a testa in giù ci conduce per mano in una deriva che sembra irrefrenabile. Il buon gusto innestato  nell'educazione resta oramai un triste ricordo.

Oggi tutto è concesso, come se si parlasse eternamente di calcio, con le tifoserie schierate che come si sa,  non fanno attenzione  al giusto o a qualsiasi desiderio di equilibrio: si va avanti a testa bassa  senza alcun ritegno.

L'assenteismo, i falsi invalidi, i mariuoli e i corrotti di ogni specie, ci circondano senza lasciare adito a dubbi, andandone finanche fieri.

Una signora, Mirta Merlino,  tutta posa, tazza rossa e ammiccamento, conduce la sua trasmissione mattutina, L'aria Che Tira, con apparente garbo e battute inutili, fondando ogni momento all'assalto del Movimento Cinque Stelle.

Tutti utilizzano tutto, senza pudore: 

Sanremo serve a perorare cause che nulla c'entrano con la musica, la Rai che è un servizio pubblico, ci fa pagare un abbonamento che dovrebbe esentarci dal subire la pubblicità, ci istruisce con giornalisti (?) come tale Alberico Giostra, che fanno l'apologia del partito al governo ora per ora, e i giornali raccontano le loro verità con assoluta noncuranza.

Il partito facente capo a Beppe Grillo è diventato il bersaglio fisso dei poteri che hanno ingaggiato una vera e propria guerra fredda a colpi di nefandezze e bugie che, poveri noi, nessuno sanziona.

Infatti i sanzionatori fanno parte della squadra, come Raffaele Cantone, presidente dell'autorità anti corruzione, pagato dal governo..!

Il metodo Boffo: 

l'ex direttore di Avvenire che si era permesso di scrivere contro Berlusconi, era il settembre del 2009, subì le azioni diffamatorie di Libero, anche allora diretto dal Feltri di oggi, che lo definì un noto omosessuale che faceva telefonate sconce, poi smentite dalla Procura di Terni.

Alla fine Dino Boffo si dimise, smettendo così la sua crociata contro il cavaliere.

Stamane Libero è uscito con quel titolo volgare e offensivo che si potrebbe girare alla moglie o alle figlie del direttore Feltri, ma come accade durante i processi, se l'avvocato pone un accusa falsa e la ritira, il danno ormai è fatto.

Il sommario, poi, è quanto di più deprecabile si possa pensare: 

avvicinare Virginia Raggi alle olgettine di Berlusconi meriterebbe che qualcuno si adoperasse a prendere a calci Vittorio Feltri per strada.

Stativi buoni.

Roy