domenica 24 aprile 2011

Un Vaticano per ricchi

Stanotte nella chiesa di S. Paolo a Roma, i caritatevoli della Santa Sede hanno evitato che i Rom potessero entrare nella chiesa ed anzi li hanno perfino chiusi all'addiaccio per impedire che affluissero all'interno: erano troppi, avrebbero disturbato, erano sporchi...chissà. Il fatto è che mamme e bimbi appena nati hanno pernottato, divisi dai familiari, sotto la pioggia; anche il riparo di una tenda che avrebbe potuto aiutarle, è stato impedito: hanno smontato ogni cosa per evitare qualche danno che avrebbe portato al 'disastro' le finanze vaticane. Alla faccia della solidarietà cristiana e degli appelli papali, predicare è una cosa, agire è un'altra. I missionari che in nome di una cultura evangelica si fanno il 'mazzo' sono ben diversi dalla classe porporata vaticana: gli esempi delle azioni non certamente etiche nella storia di questo Stato Chiesa è nelle cronache quotidiane. 'Armammoci e iatece' si dice a Napoli; il clero ha tuonato contro la nefandezza del rigetto dei fuorusciti africani, ma si guarda bene, come ho già scritto, dall'offrire opportunità. Non devo spiegare le immense disponibilità abitative ed economiche di uno stato che fa cassa con donazioni, elargizioni e lasciti che poi provvede, non sempre legalmente, a far fruttare: ha un cuore di pietra che raramente manifesta doti d'altruismo e carità.

Stativi buoni e tanta Resurrezione.


Roy