sabato 13 marzo 2010

bersani e ...

La tragedia di questa nazione è la mancanza di classe politica: dobbiamo mandare via Berlusconi perchè lo meriterebbe, ma poi ..? Questa sinistra che sinistra non è si propone solo come alternanza, senza idee, senza programmi.
Io mi ricordo di Bersani nel governo scorso Prodi, come quello che ci ha tolto la tassa sulle ricariche telefoniche..., mi ricordo dell'aumento delle tasse vere e di quella maledetta volontà di rendere subalterno il cittadino allo stato carnefice: c'è una coscienza sovietico burocratica che non li abbandona.
Pensavo che Bersani riuscisse a dare un'idea di novità al PD, e lui ha tentato, ci ha girato intorno, ha aspettato che qualche illuminazione gli arrivasse da tutte quelle bellissime menti che appartengono alla sua linea..ma chi telo dà: se non hai fantasia non te la inventi.
Ed ecco che cade anche lui nella trappola dell'antiberlusconismo, vera forza del cavaliere con la bandana, e giù con considerazioni e scherno sulle scelte della maggioranza.
La capacità della destra è che cerca di mantenere i programmi, nel bene e nel male, qualcosa riesce qualche altra no, ma comunque fa, nelle more di qualche legge per il capo del governo, ma a noi..? Ben vengano le leggi e leggine che proteggano san Silvio, male non ci fanno se poi ce ne saranno altre che converranno a noi cittadini.
Ma è l'odio che condanna la sinistra impotente davanti alla propria inabilità.
Il cavaliere ci sguazza in questa inedia politica della minoranza, li critica, li offende e loro cadono nel tranello: verdi di rabbia perdono anche quel poco di lucidità ed attaccano sempre più veementemente il governo..che guadagna consensi.
Il pugile che sta perdendo attacca senza precauzione cercando di recuperare, ma prende ancora più pugni peggiorando la situazione;
fa così anche quello che viene deriso ed insultato: a testa bassa si lancia infuriato prendendo un sacco di legnate;
orbene questi signori sono così gonfi di sè, così certi della propria designazione divina, così tronfi da non rendersi minimamente conto della propria pochezza, la stessa che non possiamo assumere a nostro riferimento politico, salvo se non ci hanno convinto del contrario promettendoci qualcosa.
Stateve buoni.
Roy