martedì 7 giugno 2016

La differenza fra il Pd e gli altri sta nell'acredine con cui perde...



Oggi è martedì 7 giugno, siamo a due giorni dalla batosta della sinistra, e dopo aver ascoltato i cosiddetti politologi con le loro personalissime elucubrazioni, ci piacerebbe puntualizzare.

La migliore, va senza dire, è quella del ragazzotto di Rignano sull'Arno che ha visto le vittorie del Pd tutte al 40%, non riflettendo che in tutt'Italia ha perso in media il 20%. 

Prima di tutto vorremmo che fosse chiara la nostra assoluta equidistanza da qualsiasi partito, movimento o ideologia.

Nessuno ha interessi o fondamenti tali che vorrebbe fossero predominanti verso chicchessia;

non abbiamo orti o medaglie da appuntare, aspettative economiche o di carriera.

Sperando che quanto esposto sia un punto fermo anche nella mente del lettore, crediamo che a Roma la Raggi abbia già vinto: nessun voto della Meloni potrebbe convogliare su Giachetti, mentre qualcuno di Marchini, specialmente tra i vicini all'idea del Nazareno, andrà al Pd.

Casa Pound, non ha molto, ma tra astensionismo e voto al M5S, darà certamente una mano.

I numeri sono chiari: Raggi più Meloni già bastano; 

i voti spuri dovrebbero essere di Sel e fuoriusciti dal Pd.

Milano è un numero al lotto, mentre Torino potrebbe fare il botto con il M5S visto che Fassino ha già fatto il pieno alla prima tornata.


A Bologna la scelta è tra una leghista, Lucia Bergonzoni, e il piddino Virginio Merola.

Il Movimento di Grillo è al 16,59 %, mentre il resto dei contendenti, tolto il 7%  e il 10,43 % di due liste civiche di sinistra, restano quasi zero.

www.ilbollettinoirpino.blogspot.it

Noi pensiamo quindi, che proprio le liste di sinistra nate contro, affosseranno il Pd, e i grillini voteranno lega per non far vincere Renzi.

Stativi buoni.

Roy