sabato 1 marzo 2014

Il Putin italiano si chiama Giorgio Napolitano...



Il povero Putin per difendersi dal 'circondario' incendiario, formato da uomini veri e non pecore, ricorre alla forza ed all'imposizione delle armi: se vivesse in Italia, se la godrebbe pienamente:
gli basterebbero al massimo due schiaffoni a qualche sindacalista o segretario di partito, e tutto resterebbe a posto.

Paolo Crepet, scrittore psichiatra, nelle sue molteplici comparsate, da buon uomo di sinistra, è affascinato da Giorgio I° da Napoli, che pensando al bene degli italiani, provvede sistematicamente per evitare ogni possibile affaticamento, al disimpegno elettorale.

Davanti a cotanto amor di patria, il sociologo (Crep..et) che siede di lato per evidenziare la parte migliore del viso fascinoso, è rimasto folgorato dal carisma scanzonato e volitivo, secondo lui, di 'Matteo il  magnifico'.

Se avessero insediato 'Cochise', nessuno avrebbe fiatato, perchè la coscienza e l'ipocrisia italiana vanno di pari passo.

Abituiamoci quindi al prossimo colpo di mano, e ci divertiremo ancora a strisciare: il povero sindaco, inutile dirlo, non caverà un ragno dal buco, come tutti sanno dentro di se, ma fa tanto gioco intestardirsi nel trovargli meraviglie e peculiarità.

Quelle che ha visto nelle parole  'ci metto la faccia', figuriamoci,  una grande novità, l'inutile parlamentare Pd Moretti, inventata per gareggiare in avvenenza con la Carfagna.

Aspettiamoci il peggio, quindi, anche se ormai siamo abituati.

Stativi buoni.

Roy