venerdì 16 gennaio 2015

Io non sono Charlie...

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Il Papa ha tentato di spiegare che scrivere “sono Charlie”è solo il modo d’essere omologato che bisogna assumere perché alla moda.

I media hanno promosso, le cariatidi politiche hanno avallato.

Non è cristiano dire che se gli offendono la mamma, Francesco risponderebbe con un pugno, il pugno è l’anticamera del Kalašnikov (?)

Questa è la traduzione di chi non ama essere contraddetto, anche il Papa deve attenersi alle regole, come si permette.

Non voler capire l’esempio illuminato di Bergoglio denota ancora una volta, il livello mentale di chi fa opinione; non condividere il concetto è ovviamente, mala fede.

Anche Roussel, il fondatore del giornale “satirico”ricorda che Wolinski, ucciso il 7 gennaio, aveva avvertito che avevano tirato troppo la corda, e gli eventi di oggi in ogni paese mussulmano del mondo arabo,  sono l’esempio calzante di quanto asserito dal Papa.

Ma torniamo a noi.

Quindi sbertucciare, offendere, provocare le religioni, è satira, se un comico sbertuccia la satira, l’arrestano…!

Così per l’artista francese, o per il leghista che ha innestato sulla foto della Kyenge, la testa di una scimmia: un anno e sei mesi di reclusione…!

Ma si sa, oggi è il tempo del “detto questo, assolutamente si e no”, dell’intelligence, la governance o il job act…!

E così ci ritroviamo con menzogne e falsità in Parlamento: oggi Gentiloni, prima esperto di comunicazione quando era alla Rai, oggi ministro degli esteri che non accetta lezioni da nessuno…!

Basta una nottata per diventare specialisti, e le due signorine salvate con $ 12.000.000, utili ad uccidere migliaia di persone, sono sicuramente una vittoria, secondo il ministro, alla faccia di chi stiamo finanziando : dal 2004 abbiamo contribuito ad eccidi e distruzione con € 61 mln.

E se la bella Greta e la dolce Vanessa fossero d’accordo con i “sequestratori” per fare cassa…?

Stativi buoni.

Roy