martedì 21 giugno 2011

La dignità è una parola...?

L’arrogante potere dei privilegiati ci estromette dalle decisioni o dalle scelte. Solo se hai leccato oppure hai chi lecca per te puoi tentare di sperare; il posto, il favore, l’agevolazione, è per pochi eletti: noi siamo liberi di stare a guardare. Esercitare la professione od il diritto ad alti livelli, non è di quest’Italia; chiunque asserisca il contrario mente. Mentono tutti quelli che hanno fatto ‘i concorsi’ in RAI o nei Ministeri, mentono quelli che occupano posti di riguardo nelle alte sfere pubbliche: Draghi, per esempio, potrebbe essere la reincarnazione di Albert Einstein ma se non avesse avuto santi in Paradiso, si sarebbe sognato di diventare governatore della Banca D’Italia, ed oggi se non fanno fuori il rappresentante italico alla BCE, si potrà sognare di assurgere alla direzione dell’ente europeo. La difficoltà sta nell’avere le carte giuste di simpatia, affidabilità, non nella professione, ma nel rispettare le forze che hanno deciso di sceglierlo: più saranno i rappresentati, maggiori le possibilità di riuscita. Ed allora le capacità, la meritocrazia e tutte le chiacchere della Gelmini o del caro Brunetta? Andate a studiare come ha fatto il Ministro della Pubblica Istruzione o il Renato amministrativo ad assurgere e vi renderete conto di quanto ho scritto. Anzi c’è un bel video su You Tube che spiega velocemente l’inconsistenza dell’ autobiografico ‘Nobel’ Brunetta. Luigi Bisignani avrebbe diritto al Nobel, si per l’intrallazzo, votato all’unanimità da Berlusconi, Letta, i nostri ministri rosa, il giudice Papa, Montezemolo e tutti quelli che disperati, ora che è stato arrestato, pregano ogni minuto della propria inconsistente esistenza perché, questo campione, venga rimesso sulla piazza. Tutti lo conoscevano di nome, ma nessuno ‘bene’, però lo chiamavano per scrivere lettere, vedi Masi, decidere come fare un’azienda pubblicitaria, vedi la Santanchè, avere notizie di ‘alta’ politica, vedi Luca di Montezemolo che oggi se pensa di entrare in politica, non mi riesce difficile intuire che è un’idea del pregiudicato più richiesto dello stivale. Subiamoci questo paese malato, ma, per favore, non mi parlate di Silvio o Bersani, Vendola o Di Pietro, per me pari sono: un’accozzaglia di delinquenti.

Stativi Buoni.

Roy