sabato 4 giugno 2016

Il più grande in un mondo di omuncoli...



Un uomo, Muhammad Ali, sintesi di dignità, coraggio e altruismo.

Il campione di ogni tempo, lo è stato perché ha dimostrato che nell'essere umano c'è Dio, finché non si dà spazio  al Demonio che è sempre la strada più semplice, quella che porta frutto più velocemente.

Cassius Clay, così si chiamava prima della sua adesione all'Islam, aveva impressionato il mondo quando, a diciotto anni, vinse la medaglia d'oro alle  Olimpiadi di Roma.

Un ragazzo volitivo che dimostrò subito quello che sarebbe stato; 

un uomo solo, in un'epoca fortemente razzista contro il Paese davanti al quale ogni popolazione tremava: difese se stesso e i suoi ideali e quelli dei neri, rischiando anche la propria incolumità fisica mentre gli toglievano il titolo mondiale di campione dei massimi, per la sua coerenza e il suo coraggio di dire no.

Tenne duro non mollò di un centimetro, e alla fine ha vinto lui.

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Oggi tutti, specialmente chi lo osteggiava, imbastiscono lodi e ricordi, perché anche se tanti non lo ammetterebbero mai, ha contribuito a rendere grande l'America.


Il pugilatore resterà nella storia come Martin Luther King e Malcom X o Nelson Mandela: perché essere uomo non è da tutti, ma quello che è peggio, e che non tentiamo neanche.

Stativi buoni.

Roy