domenica 23 gennaio 2011

Boccassini, Saviano e Castelli

Bè Saviano sputa nel piatto in cui mangia: la Mondadori di Berlusconi gli edita i libri, ma lui preferisce che venga distrutta dai magistrati, ai quali dedica una laurea honoris causa in giurisprudenza, dell'università di Genova. Non ho capito i meriti speciali di questo scrittore che genera guai a chiunque osi contestarlo, la moda è che lui sia un eroe: informatissimo sulla camorra e su chiunque abbia un nesso con essa, anche il più insignificante; ripeto, ancora una volta, ma come fa ad essere così informato? Comunque prima o poi lo sapremo, fatto sta che il " geniale " napoletano non ha capito che se si lascia a dei magistrati lo spazio per decidere a priori, senza ragione, di controllare qualcuno, perchè presto delinquerà, questi preveggenti con o senza sfera di cristallo, potrebbero decidere di fare altrettanto con noi. La gravità secondo me è questa, saremmo controllati a prescindere, perchè invisi o antipatici, e pensate, in un paesino dove tutti si conoscono, quante faide giudiziarie potrebbero innescare giudici paesani. Il sottosegretario Castelli, invece, merita una risposta alla sua arrogante convinzione di essere superiore ai meridionali perchè in Italia solo il nord paga le tasse e produce più PIL: dati statistici dimostrano che la più grande evasione fiscale è prodotta dal settendrione d'Italia ed essere più ricchi, vorrei spiegare, ovviamente senza essere capito, non determina il grado culturale e sociale di un territorio; semmai potrebbe agevolarlo, ed infatti, vedo Castelli, i suoi amici leghisti e chiunque lo condivida, doppiamente colpevoli per la scarsezza d'evoluzione mentale ed operativa raggiunta.
Ma saglitivenne.

Roy