sabato 12 settembre 2015

Siamo vittime di noi stessi...

Ho letto un articolo di Maurizio Donelli scritto per Sette, il settimanale del Corriere Della Sera, in cui intervistava un ragazzo di 26 anni, friulano di nascita, chef del ristorante La Siriola a San Cassiano, in Val Badia.

La stella Michelin che Matteo Metullio annovera nel curriculum, lo rende certamente un opinionista affidabile, quando si parla di cucina, ed i suoi natali friulani, lo qualificano ancora più per la schiettezza con la quale, senza peli sulla lingua, descrive la truffa che la televisione perpetra quotidianamente, inculcando messaggi falsi che descrivono una professione difficile,  di sacrificio e dedizione, come fosse un diploma dopo un corso in dieci lezioni…!

Ovviamente, dice Metullio, è solo un metodo per fare soldi: lui, infatti, si è rifiutato di partecipare da ospite a Masterchef.

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La società oramai, è prigioniera della televisione che  specula sul dolore, sulla musica  o sullo spettacolo;

tutto quanto,  una volta era frutto di studio ed  impegno per anni ed anni di gavetta, oggi lo si pretende dopo qualche comparsata televisiva, in cui devi dimostrare di essere capace anche d’imbrogliare, per estromettere l’altro competitore, e non disdegnare di passare sul cadavere di chicchessia.

Allargando al quotidiano, perché meravigliarci di Renzi (lo ricordate alla Ruota della Fortuna con Mike Buongiorno?), dei suoi compagni di merenda, e di tutti quelli che oggi vogliono fare fortuna senza sudare: un po’ di finanza creativa, qualche truffa qua e là, ed il gioco è fatto.

I fessi restano a casa, i furbi, nuova regola di questi anni, sono quelli che continuano sul tavolo da gioco.

Stativi buoni.


Roy