lunedì 22 dicembre 2014

Grandi Speranze, il libro di Charles Dickens, un'illuminazione....

Grandi speranze


Napolitano vuole Draghi Presidente per liberare Merkel da quest’uomo potente, e pericoloso per la sua politica d’austerità; Renzi da buon Boy Scout obbedisce, tanto per quel che ne capisce, continua la politica servile che camuffa per sua.

Ha aumentato esponenzialmente le tasse mentre inoculava la tossina bonus: ha già funzionato, la gente è stupida ed egoista, te la compri con niente, e se ne fotte se gli altri restano a bocca asciutta.

Gli ipocriti intanto, capeggiati da Gianni Alemanno che si preoccupava della Panda di Marino o della chiusura dei Fori Imperiali, scendono tutti dalle nuvole, mentre votano qualsiasi porcheria purchè possano rimanere in Parlamento.

L’Italia degli interessi scala la politica come se fosse una Spa, nessuno praticherebbe le Camere se dovesse farlo gratis, ma solo pochi hanno la giusta lungimiranza per capire che la spremitura di un limone raggiunge la sua fine insieme allo spremiagrumi.

Ed allora, quando poi si scopre che esistono intelligenze, tali da generare lucro e successo, partendo dalle idee, il nostro ego si mortifica al pensiero che anche onestamente si possa vivere e vincere.

Lo scrittore William Boyd ha intascato da “Land Rover” un assegno a sei zeri per 5 mesi di lavoro e 17.000 parole: commissionare una storia e pubblicizzare un prodotto (persona) è una moda che ha un suo seguito già ai tempi di Dickens nei primi anni del ‘900.

Peccato, però,  scontrarsi con chiusure mentali che di fronte a grandi risultati, si attestino su percorsi impercorribili di meschini risparmi, figli di una latente incultura, mai confessata: ma tant’è, è la differenza che ci contraddistingue.

Stativi buoni.

Roy