lunedì 29 luglio 2013

Papa Francesco, il nostro Che....






“NON GIUDICO SE UNO È GAY. 

SE È DI BUONA VOLONTÀ, CHI SONO IO PER GIUDICARE? 

NON SI DEVONO DISCRIMINARE, SONO FRATELLI. 

COSA DIVERSA E' LA LA LOBBY GAY. 

È UN PROBLEMA PERCHÉ LOBBY, COME QUELLA POLITICA O MASSONICA. 

NON HO TROVATO CARTE D’IDENTITÀ OMOSESSUALI IN VATICANO. 

SU MONS. RICCA NON HO TROVATO NULLA. 

SE UN PRETE PECCA, IL SIGNORE PERDONA” 

 

“LO IOR NON SO SE CHIUDERLO. 

COMUNQUE NON VOGLIO ‘YES MEN’"

Se avevamo bisogno di un esempio o di una spinta per smettere i panni vili della sottomissione per scelta culturale, l'abbiamo in questo Pontefice battagliero che ricorda il suo connazionale guerriero El Che.

                                     Guevara combattè per Cuba ma anche per il Congo Belga, oggi Repubblica Democratica del Congo, dando al nostro incantevole ministro Kyenge tutta la verve che oggi ci propina ad ogni costo, insieme alle idee balzane che rilascia come perle di saggezza: vedrete, ha profferito, che succederà quando ogni immigrato potrà votare....!...

Padre Giorgio Bergoglio ha segnato la strada finalmente, del calcio alle ipocrisie, ai tornaconto, alla ricchezza sfrenata che tanto ci indigna, finchè non ne diventiamo protagonisti.

La strada della verità ad ogni costo è il suo credo, quello di un uomo che sa di essere forte perchè giusto e nella potenza della giustizia vera, convertirà le coscienze.

Non sarebbe altrimenti:  quattro chilometri di spiaggia sono stati coperti da tre milioni di persone; quale uomo di stato o potente della terra aavrebbe potuto fare altrettanto..?...

E' la coscienza che preme, è l'esigenza dell'uomo di capire dov'è la serenità, quella che genera pace: ed è di pace che ogni animo ha veramente bisogno.

Stativi buoni.

Roy