lunedì 25 luglio 2011

Il Fin..e intenditore.

Sono veramente meravigliato dal fatto che una persona dabbene come Giorgio Almirante, si circondasse di individui quali Gianfranco Fini. Come capo partito il buon Gianfranco non ne ha indovinate molte, non ultima quella di accorpare il suo partito, che ormai aveva raggiunto una propria dignità con percentuali che si aggiravano attorno al 15%, a quello che stava creando il marpione Silvio nostro. Dopo anni di sopravvivenza difficoltosa nell'arco costituzionale, Fini si fa abbindolare da un imprenditore che in pochi mesi va al governo...! Poteva mai concorrere in potenza e scaltrezza? Lui ha pensato che alla fine avrebbe prevalso la sua lunga militanza politica, professione acquisita da giovane, sull'inesperto e 'fortunato' uomo televisivo, ne avrebbe fatto un sol boccone. Ma il Gianfranco nazionale ha sopravvalutato se stesso, forse perchè si è sempre misurato con gente come Bocchino, ed ha incominciato a fare errori su errori, riuscendo ad annullarsi da solo. Oggi interviene con l'ennesimo autogol che nessuno raccoglie, proponendosi con i suoi giusti accoliti, Casini e Rutelli, quali membri di un governo di transizione insieme a Maroni primo ministro. Ormai è disperato e noi più di lui se ascoltiamo ancora tali stronzate.
Stativi buoni.

Roy