mercoledì 27 aprile 2011

L'Italia è una colonia francese

Abbiamo un Governo da operetta, il nostro primo ministro ha un’agenda personalissima sulle priorità di questo paese. Ci troviamo improvvisamente antagonisti alla morte con la Francia, abilissima nel far fare all’Europa ciò che vuole, abile ugualmente nel rigirarsi Silvio nostro, al quale, alla pari di una bella donna, basta qualche complimento, e lui cede. E’ abominevole che il capo del Governo abbia una parola così labile: oggi è per il nucleare, un momento dopo contrario, quindi di nuovo favorevole; tuona contro la Francia che ci beffeggia fregandosene dei nostri permessi in linea con l’assunto di Shengen, incontra Sarkozy, gli parla di Draghi e se ne frega dei permessi: la Lactalis, ora, non è conflittuale con gli interessi italiani, alla faccia di Tremonti.

La tragedia è che non abbiamo dall’altra parte del Parlamento un referente degno, ma solo dei malati di acrimonia che, ormai obnubilati dall’odio, non riescono a pensare. Oggi devo assentire con quanto dice Bossi che ci vede colonia francese: badate bene, non lo dice perché ci crede, ma solo perché è stato estromesso dalla decisione di valutare il bombardamento sui libici.

Il barzellettiere ci spiega, da par suo, che uccideremo con dolcezza, quasi non se ne accorgeranno, passeranno dal sonno alla morte, una dolce morte che il baciatore folle di qualche mese fa del ‘terribile’ Gheddafi, vuole proporre come un bene per il suo ex amico. L’ex ‘fratello’ Muhammar non ha fatto niente di diverso di quando ammazzava coloro che tentavano l’imbarco per sfuggirgli: quella era una cura suggerita da Maroni e Berlusconi per risolvere il problema dei clandestini.

Siamo in un mondo di pazzi: quelli veri governano o fanno opposizione, i sani subiscono e si leccano le ferite.

Stativi buoni.

Roy