sabato 11 giugno 2016

Un' Italia e la Rai, occupata da Matteo Renzi, il ragazzo di Rignano sull'Arno...

Alberico Giostra, Gr 1 Rai


Matteo Renzi ieri si è rifatto a Confindustria, dopo i fischi a Confcommercio, dove i giovani imprenditori, cioè i figli di qualcuno, l'hanno applaudito.

Ovviamente immaginare che questi ragazzotti non facessero il tifo per uno di loro, esempio di successo nonostante l'assoluta incompetenza, sarebbe pleonastico.

Ormai Renzi ha capito che non serve a niente come statista, e allora punta forte sui poteri che possano sostenerlo, alla faccia di ogni riforma platealmente sbagliata.

Alberico Giostra è un giornalista (?) che ogni mattina a Radio 1 Rai, alle 5.30, inizia la sua rassegna stampa, cioè la raccolta dell'insieme delle pubblicazioni, che potrebbero essere integrate da blog o altre fonti web.

Il povero, invece di fare il proprio lavoro con assoluta equidistanza, raccontando esclusivamente i titoli e magari leggendo parte degli articoli, ama soffermarsi sulla testata che se a suo dire non è rappresentativa, debba essere considerata come l'espressione malata di giornalisti visionari che fanno campagna elettorale per questo o quello, badando, intanto, di non interferire minimamente con i giornali governativi.

E si che l'Unità, finanziata e risorta per intervento diretto del governo, è sfacciatamente, diremmo fastidiosamente, attenta a reclamizzare positivamente qualsiasi iniziativa di Matteo Renzi o dei suoi ministri, e il Tempo, il Messaggero e quasi tutto l'arco cartaceo di comunicazione, oltre ovviamente la Rai.

Ma il giornalista Giostra, di nome e di fatto, fa girare a suo piacimento le notizie del Manifesto o de Il Fatto Quotidiano, di Libero e  Il Giornale, sulla ruota del disturbo mentale, rendendo questi quotidiani assolutamente inattendibili.

Noi non siamo espressione di nessun partito o ideologia, ma riportiamo con dignità di pensiero qualsiasi notizia, esaltandola o denigrandola, a seconda del caso, senza spiegare che, se l'assassino è un amico, è stata la vittima a pugnalarsi da sola.

Ci piacerebbe che la Rai, palesemente di parte, e volgarmente asservita, facesse uno sforzo per imparare almeno qualche regola deontologica, visto che viene pagata dagli italiani, anche quelli che non voterebbero Matteo Renzi.

Stativi buoni.

Roy