sabato 15 dicembre 2012

L'Italia paese di ...economisti.



Parecchi conoscenti si fermano e, pensando che io mi interessi solo di politica, mi intrattengono  su argomenti difficili, dei quali il più ricorrente è lo spread. Nei vari incontri ho registrato due posizioni: quella berlusconiana e quella antiberlusconiana. Hai voglia di dire che il problema non si affronta da tali posizioni, imperterriti proseguono come professori di economia, anzi come economisti.  Con la mente, vado al gioco del calcio e mi convinco che , come gli italiani sono tutti allenatori, adesso sono tutti economisti. Con pazienza, non illimitata, cerco di sottoporre loro il seguente ragionamento, che, purtroppo, resta vano. Se una persona ci chiede un prestito, la prima cosa che facciamo è capire se è affidabile o meno.  In funzione della risposta che ci diamo, decidiamo se concederlo o meno e, nel caso fossimo degli usurai, potremmo concederlo ad un tasso proporzionale alla sua affidabilità. Se è uno Stato a chiedere un prestito (l’emissione di titoli del debito pubblico è una richiesta di un prestito), l’investitore fa lo stesso ragionamento e in base alle sue convinzioni e alle sue condizioni finanziarie decide a quale Stato fare credito (acquistando i suoi titoli). 
Gli elementi che influenzano la scelta sono la sicurezza ed il tasso di interesse. Quest’ultimo dipende dal primo indicatore e tutti e due variano da Stato a Stato. 
Il tasso viene fissato dalla Stato che emette i titoli, la sicurezza dipende da fattori economici e politici.  Questi vanno valutati separatamente. Ci può essere una crescita del PIL, ma se il clima politico è confuso  e ricco di alea, la sicurezza può subire un indebolimento. Come in presenza di una  crescita zero, ma con una politica affidabile, la sicurezza può avere un rafforzamento.  Che cosa significa affidabilità politica di un Paese? Immaginiamo che un cittadino tedesco “attrezzato” segua la politica italiana e che un italiano segua quella tedesca. L’italiano vede chiaramente due posizioni, ambedue ripiegate sull’interesse della società tedesca. Si contrappongono, ma in una cornice democratica e rispettosa dei ruoli.  Chi perde fa un’opposizione costruttiva e seria.  Il tedesco, invece,  vede un casino e si domanda:” come mai, nell’ambito di uno schieramento ci sono voci contrastanti e alternative”. Non due posizioni, ma venti (o una maionese), che si dividono in due ammucchiate. Inoltre, in Germania, se un parlamentare copia un articolo e viene scoperto subito si dimette. In Italia, condannati in primo e secondo grado di giudizio, dopo  aver sostenuto di essere vittime dei giudici, imperterriti, trasformando le condanne in medaglie al valore politico e sociale, restano incollati alle poltrone.  Uno, che è stato Presidente del Consiglio si comporta da pagliaccio e, invece di cercare di essere apprezzato come statista, vuole essere ammirato come latin lover, sottovalutando  il fatto che, a differenza dei latin lover, firmava congrui assegni per essere sopportato con le sue flaccidità.  Sull’altro fronte, la coabitazione di riformisti, massimalisti, giustizialisti e comunisti crea una confusione, che non dà certezza politica  e programmatica. Vede giudizi contrastanti nella destra e nella sinistra. I sostenitori, come i denigratori, dell’agenda Monti stanno a destra e a sinistra. Un caso, a parte e negativo, è costituito dalla Lega. Un cittadino europeo non capisce l’Italia dove vuole andare, come vuol fare crescita e se vuole integrarsi in Europa.  Queste, sono alcune delle cause  della poca affidabilità del nostro paese, che, accoppiata alla non crescita,  provoca l’ aumento dello spread.

16.12 2012                                                                                         Luigi Mainolfi
                                                                                                     l.mainolfi@alice.it

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