martedì 22 febbraio 2011

La televisione dell'ovvio

La moda televisiva, per intenderci quella di Giletti, Sposini, D’Urso, vuole che a tutti non sia permesso uscire dal coro, pena una feroce bacchettatura degli astanti. Vittorio Sgarbi, come in ogni regola che si rispetti, rappresenta l’eccezione: rimane e resta come sempre con le proprie idee, anche a costo di essere emarginato come un minorato mentale. Finalmente, grazie alla leale disponibilità di Maria De Filippi, che mi ha piacevolmente meravigliato, data la mia indisponibile sopportazione delle sue trasmissioni, intervenendo in un animato dibattito del solito Sgarbi ospite dello scontato Giletti, certificando quanto stava asserendo il critico d’arte circa la legittimità di impiegare la propria bellezza per fini utilitaristici: il povero conduttore si è sentito in seria difficoltà, trovandosi per la prima volta sbugiardato nonostante una difesa d’ufficio, non richiesta, di quella solita etica a buon mercato di cui la moda suddetta. Grande Vittorio che ha zittito tutti, i benpensanti dell’ultima ora sono serviti.

Stativi buoni.

Roy

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