mercoledì 12 gennaio 2011

Libero di morire

Testamento biologico, eutanasia, libertà di vivere la propria morte.

Ognuno ha la sua risposta seppure mal delineata, ma credo che come si sbaglia con la pena di morte determinata da un tribunale, ad opera di magistrati che operano nell’intimo di un impegno professionale che mai simile a se stesso, probabilmente è in errore, così incomprensibilmente dentro di noi resta per sempre una sensazione amara, difficile da coprire.

Libertà di vivere ma non di morire, anche per laici lontani dalla fede, ci si accorge che dare la morte perché migliore della vita è un adempimento contro natura: la vita è un’espressione potente del nostro essere, i gesti spontanei nella conservazione del nostro spirito vitale, sono la conferma di un atteggiamento connaturato: è come respirare o proteggersi il volto ad un segnale di dolore.

Vulimmuce bene.

Roy

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