sabato 27 novembre 2010

Giorgio Bocca l'antitaliano

La rubrica di Bocca sull'Espresso di questo mese canzoneggia i presunti lamenti del sud, mai ricco, sempre inferiore al nord, con autostrade e sviluppo che noi ci sognamo. Dimentica che l'Italia era Napoli e la Sicilia, dimentica che i rifiuti radioattivi ed inquinanti che hanno determinato l'inutilizzo delle discariche che lui menziona, sono anche suoi e dei suoi compaesani, dimentica che la prima autostrada italiana è stata la Napoli Pompei, dimentica, inoltre, che se fa ridere lui ed i suoi paesani dalle scocche rosse, la costruzione eterna della Salerno Reggio, lo si deve anche alle imprese nordiche che lavorano male. Anche le industrie sudiste vengono attaccate perchè incapaci di stare su un mercato e quindi, destinate al fallimento, mentre la FIAT chissà se sarebbe progredita se non avesse avuto uno Stato compiacente che le copriva le magagne a suon di quattrini dei contribuenti, anche sudisti, caro Giorgetto. Lo storico De Cesare che ci accusa di immobilismo industriale, non considera, ma come potrebbe se è uno storico, che la politica dei governi volle annullare lo sviluppo territoriale fondato su attività esigibili quale l'agricoltura, il turismo per privileggiare proprio il nord che privo di risorse si era inventato industrie che lo penalizzavano in Europa dovendo approviggionarsi all'estero della materia prima.
Le aziende di "ignoranti" contadini del sud che vivono in condizioni bestiali possono essere d'esempio nel mondo per l'organizzazione e la resa sui mercati. Credo che staremmo meglio se non fossero mai nati individui come questo giornalista, astioso e bugiardo.
Stativi buoni.

Roy

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