Il terremoto del Vulture del 1930, risolto in soli tre mesi.
E' più importante fare o raccontare?Beh, ognuno risponderebbe con il primo verbo se solo utilizzasse qualche sinapsi, invece in questo Paese disastrato e non solo nella materia edile, pare che contino le chiacchiere e i media che le sostengono.
La Rai, quell'azienda pubblica che dobbiamo finanziare obtorto collo, ormai un'aggregazione di soldatini al servizio di Matteo Renzi, oltre a trasmettere resoconti e telegiornali addomesticati, si avvale anche di prime linee che portano avanti a spada tratta il pensiero governativo.
Abbiamo spesso scritto di un certo giornalisto che si chiama Alberico Giostra, noto amante di presidenta e ministra, approfittatore e utilizzatore della cosa pubblica per interesse privato;
quando legge i titoli dei quotidiani nella rassegna stampa denominata Oggi in Edicola a Radio Rai 1, apostrofa (fra le righe) quelli non governativi, quali portatori di menzogne.
Infatti la sua rassegna, diversamente da come la si dovrebbe condurre, e glielo dimostrano i colleghi Giulia De Cataldo, Roberto Zampa o Monica Giunchiglia che, alternandosi con Giostra, si limitano, asetticamente, a leggere i titoli senza commento, diventa un editoriale che rilascia pagelle e note di credibilità.
Alberico Giostra, infatti, divorato dal sacro fuoco della verità, non può esimersi dal valutare, commentare e spiegare dove sia il giusto, e perché giornalacci (lui li chiama i soliti...che non vedono altro...) come Il Fatto Quotidiano, Libero, Il Manifesto, Il Giornale o Verità, siano assolutamente illeggibili: Il Fatto, seguito a ruota dagli altri, ugualmente insensibili, di stamane, non ha neanche aperto con il terremoto, ignorando il dolore e la disperazione di quei luoghi ...sic...!
Va bè, questo signore che ci regala le sue perle mattutine, cercheremo di combatterlo scrivendone, nella speranza che qualche magistrato o l'AGCOM, intervengano a tutelare la corretta competizione sul mercato degli operatori e di difendere i consumi di libertà fondamentali degli utenti, visto che i direttori Rai, evidentemente, invece di fare il proprio lavoro, latitano.
E allora, il terremoto dell'altro giorno, tanto caro a Giostra, potremmo dire che ha figliato, tanto per riprendere il termine usato impropriamente da questo giornalisto, altra distruzione di case e monumenti e animali, lasciando con il culo a terra tante aziende e lavoratori, oltretutto senza una casa ove ricoverarsi.
Non è lecito ricordare che se avessimo un governo con le palle, a quest'ora i cento paesi, si sono tanti ormai, colpiti dal sisma, avrebbero già almeno le proprie casette in legno, che vorremmo ricordare, se si fossero approntate prima o requisite alle aziende produttrici, sarebbero già potute essere montate.
Ma questo è un discorso difficile da capire per chi ama risolvere con le slides o i proclami dei venditori di pentole.
Il buon Alberico Giostra, così pronto a difendere l'indifendibile, si sarebbe accorto che se i giornali contrari a Palazzo Chigi, si discostano dalla comunicazione sismica tanto cara a Renzi perché suocera (Europa) intenda, lo fanno in quanto stufi di addomesticare il pubblico distogliendolo dai problemi del quotidiano.
Il giochetto è chiaro: i soldi che sono stati sprecati, ricordiamo i cinque miliardi di euro che perdiamo al mese con Renzi, li facciamo entrare dalla finestra, imbrogliando quell'Europa che si becca 15 miliardi (marzo 2010-marzo 2011) nostri, restituendocene si e no sette/otto, e spostiamo ancora la data del voto al referendum che è per il No...!
Furbo, no...?
Referendum:
Mentre nasce il cosiddetto “Senato delle Autonomie e dei Territori”, le autonomie territoriali scompaiono.
Nel rapporto Stato-Regioni si prevede la “clausola di supremazia” dello Stato centrale, attivabile dal governo onnipotente…
Si ripristina il famigerato “interesse nazionale” che, prima della riforma del 2001, veniva usato discrezionalmente da Roma per vampirizzare le autonomie.
Le Regioni ordinarie conteranno molto meno, mentre le 5 a statuto speciale (spesso folli centri di spesa e spreco) saranno più forti di prima.
Mentre nasce il cosiddetto “Senato delle Autonomie e dei Territori”, le autonomie territoriali scompaiono.
Nel rapporto Stato-Regioni si prevede la “clausola di supremazia” dello Stato centrale, attivabile dal governo onnipotente…
Si ripristina il famigerato “interesse nazionale” che, prima della riforma del 2001, veniva usato discrezionalmente da Roma per vampirizzare le autonomie.
Le Regioni ordinarie conteranno molto meno, mentre le 5 a statuto speciale (spesso folli centri di spesa e spreco) saranno più forti di prima.
La “riforma” non abolisce il bicameralismo: continueremo ad avere una Camera e un Senato che si rimpalleranno le leggi col classico sistema bicamerale…
Sono ben 22 le categorie di norme che restano bicamerali, con procedure di approvazione diverse a seconda della materia che trattano.
E con i prevedibili ricorsi, conflitti e dubbi interpretativi, visto che moltissime leggi riguardano più materie differenti fra loro…
Stativi buoni.
Roy
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