Le piogge acide, il
bombardamento quotidiano delle onde che ci circondano per i cavi elettrici, le
linee ad alta tensione, telefoniche…ed ogni altra estensione pericolosa prodotta
per “aiutarci” ad aprire un ascensore, una centralina elettronica, …una asciugacapelli!
L’uomo, si sa, è il campione
incontrastato nel ridurre o peggiorare la vita allungata dalla medicina, con l’uranio
impoverito o una centrale nucleare difettosa.
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Anche il “jet lag” sociale determinato
annualmente dall’ora legale, è una di quelle invenzioni legate al “dio denaro” perché
si debba soffrire ed anche morire, per l’esigenza incontrovertibile di
risparmiare sulla pelle dell’uomo.
Il mal di fuso, disritmia,
discronia o disincronosi, è una condizione clinica che genera stanchezza e
confusione mentale.
Emicrania, astenia, difficoltà
nell’eloquio, problemi motori, epiflora( caduta della guancia con stravaso di
lacrime), xerostomia (secchezza delle fauci)…
Beh, la medicina si è opposta a
quest’utilizzo inconsulto che ci perseguita da anni, dell’ora legale, nata per
un risparmio economico dell’energia elettrica.
L’aumento del rischio d’incidenti
cardiovascolari, lo stress cronico che il nostro organismo alla lunga, subisce,
è grave proprio come quello descritto, e può essere considerato alla stregua
del consumo di sigarette, alcol, caffeina o della depressione…
Sabato notte scorso abbiamo avanzato
le lancette dell’orologio di un’ora, ed oggi, lunedì, mi sento ancora male: immaginare un recupero d’energia
nel tempo senza strascichi, è utopistico, ma che volete che sia davanti al
denaro…?
Stativi buoni.
Roy