lunedì 13 ottobre 2014

Genova: Marco Doria il simbolo della vergogna...

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Ieri, domenica, ho seguito la trasmissione su Rai 1 condotta da Giletti collegato con Genova ed il suo sindaco Marco Doria.

Un vergognoso individuo che quando divenne sindaco arancione con i suoi "compagni di merenda" De Magistris, Pisapia e Marino, nel pieno dell'orgasmo faceva promesse di cambiamenti, di "dimenticatoi" della vecchia politica, delle sue grandi capacità di cambiare Genova.

E l'ha cambiata, infatti, l'ha riempita di fango, frane ed allagamenti.

Ha distrutto il tessuto territoriale, commerciale e morale di una delle più importanti città italiane: ma la colpa è di altri ...!

Quindi il nuovo diventa immediatamente  il solito; non basta fargli presente che non ha saputo spendere i soldi che pure aveva, non basta ricordargli che da 1° cittadino poteva agire anche senza il nulla osta dei giudici del Tar, non basta evidenziargli che dopo la tragedia del 2011 avrebbe dovuto andare lui con le sue mani a mettere in sicurezza una città condannata.

Il pover'uomo si è schermito asserendo che non era stato avvertito...!

E che lui a differenza di Berlusconi non è andato con le minorenni...?

Se fosse stato avvertito che avrebbe fatto? 

Che cazzo c'entrano le abitudini sessuali di Silvio Berlusconi con la distruzione di una Città...?

Perchè ha premiato per il raggiungimento degli obiettivi in materie idrogeologiche i suoi dipendenti...?

La legge, risponderà, quella che permette di aggirare i doveri se la conosci bene, e di dimenticare il pudore: la legge che consente al dipendente di dire "questo non mi compete" anche se si tratta di spostare una sedia, e che non contempla il buon senso ed il buon gusto.

Questa è l'Italia che vogliamo e che abbiamo costruito, e se un ciarlatano continua ad offendere intelligenze e coscienze, con promesse fatue ed impossibili, la colpa non è dei tedeschi o dei francesi, ma è nostra che amiamo da sempre, lo dice la storia, i nostri carnefici.

E così, dimenticheremo presto chi ci ha stuprato invitandolo a cena, poi se questo si chiama Matteo, beh, allora ne saremo onorati...
Stativi buoni.

Roy